Emergenza neve, Sarubbi: “Non si pensa più ai cittadini”

POLITICA IRPINIA – “Le polemiche sulla emergenza neve che continuano fra i responsabili di vari organismi istituzionali regionali provinciali e comunali, nonostante ci siano ancora tantissimi comuni in grave difficoltà, confermano che la vera emergenza non è la neve ma sono quelle forze politiche e sociali che privatizzando le istituzioni dello Stato hanno distrutto qualsiasi funzione sociale delle istituzioni che essi rappresentano.
Le incapacità evidenti ad affrontare l’emergenza neve ed il palleggiamento delle responsabilità, è dovuta al fatto che le istituzioni ai vari livelli, da quello comunale a quello nazionale, sono oramai finalizzate non al soddisfacimento dei bisogni collettivi della popolazione del nostro paese ma a soddisfare gli immensi appetiti di imprese e faccendieri vari che accedono agli appalti pubblici con criteri e finalità che non hanno nulla a che fare con la tutela della collettività, trasformando le risorse economiche pubbliche in arricchimenti privati e in grave danno per la collettività”. E’ qaunto sotiene Giovannio Sarubbi, segretario provinciale della Federazione Irpina del Partito dei Comunisti Italiani.
“Così si spiegano le inefficienze e le incapacità messe in mostra dalla protezione civile o dai comuni o l’inutilità dei soldi spesi in questi anni per la formazione di figure di protezione civile che, alla prova dei fatti e al di la dell’impegno anche lodevole dei singoli, soprattutto dei volontari, hanno dimostrato nel loro complesso di non essere in grado di affrontare strutturalmente alcun tipo di emergenza. Immaginatevi cosa potrà succedere se dovessimo trovarci ad affrontare un nuovo sisma distruttivo come quello del 23 novembre del 1980. Rabbrividiamo al solo pensarci.
E che sia tutto finalizzato alla speculazione privata lo stanno vivendo in modo drammatico i cittadini in questi giorni di emergenza neve quando, ad esempio, si sono visti chiedere anche cento e più euro l’ora da ditte private in possesso di mezzi di movimento terra per rimuovere la neve, con costi esorbitanti per gli stessi comuni incapaci di difendere l’incolumità dei cittadini. Una su tutte il pericolo grave di caduta dei lastroni di ghiaccio di mezzo metro e più di spessore dai tetti delle case, con tantissimi cittadini che si sono sentiti rispondere dai Vigli del Fuoco di non essere in grado di far fronte alla richiesta di rimozione di tale pericolo. Che nessuno poi gridi alla fatalità se qualcuno dovesse morire sotto uno di tali lastroni.
Come Partito dei Comunisti Italiani chiediamo l’apertura di una inchiesta, anche penale, che metta in luce e colpisca le speculazioni messe in atto in questi giorni. Chiediamo che si rimetta al centro dell’azione politica il rispetto integrale del bene comune, che è alla base della nostra Costituzione, che viene continuamente calpestato in tutte le decisioni assunte dai vari organi dello Stato da quando il virus letale della privatizzazione selvaggia della economia ha infettato la politica e tutta la società del nostro paese nel suo complesso”, conclude Sarubbi.

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