Don Vitaliano: “Candidarmi? Dipende dal vescovo”

Don Vitaliano: “Candidarmi? Dipende dal vescovo”
Una proposta che viene “dalla base” e sulla quale è necessario riflettere. Così don Vitaliano della Sala commenta l’appello lanciato su Facebook dagli iscritti al gruppo ‘La parrocchia virtuale di don Vitaliano’ per una sua candidatura alle prossime regionali in Campania. Un’iniziativa che ha racc…

Don Vitaliano: “Candidarmi? Dipende dal vescovo”

Una proposta che viene “dalla base” e sulla quale è necessario riflettere. Così don Vitaliano della Sala commenta l’appello lanciato su Facebook dagli iscritti al gruppo ‘La parrocchia virtuale di don Vitaliano’ per una sua candidatura alle prossime regionali in Campania. Un’iniziativa che ha raccolto quasi 2.000 firme in meno di 48 ore. “Non ne sapevo nulla, ma da un paio di giorni incontro ragazzi che mi dicono di questo gruppo su Facebook – racconta don Vitaliano – si tratta di una proposta interessante, è bello che nascano iniziative del genere dalla base”. Il parroco, famoso per il suo impegno sociale e politico in Palestina, ex Jugoslavia e Sri Lanka e per le sue contestazioni nei confronti delle istituzioni ecclesiastiche, ammette di non aver mai pensato finora a un eventuale impegno politico. “Fino all’altro ieri non mi era mai venuto in mente di candidarmi – spiega – ma ora che c’è questa proposta ci devo riflettere, anche se ovviamente dovrò confrontarmi con i miei superiori. Finalmente ho trovato un vescovo con il quale si può ragionare: ne discuteremo insieme e vedremo se vale la pena o no di tentare la candidatura”. Ma ”con la destra non mi candiderei mai – afferma il parroco – e poi mi sembra che l’appello venga da persone vicine alla sinistra, anche ‘ben oltre la sinistra’, come ad esempio Luca dei 99 posse”. “La questione – prosegue l’ex parroco di Sant’Angelo a Scala – è che la politica deve essere un servizio per gli altri: se il vescovo mi desse l’ok è un servizio che farei molto volentieri. Ma soprattutto mi incuriosisce capire il perché di quest’appello e incontrare chi l’ha lanciato, anche se la Chiesa non mi dovesse permettere di candidarmi, per capire cosa si può fare insieme: le elezioni non sono l’unico modo di cambiare le cose”.

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