Di Cecilia: no a correnti e ricatti

Di Cecilia: no a correnti e ricatti
In una intervista rilasciata al “Corriere” il capogruppo provinciale del Popolo della libertà, ha commentato la situazione politica dal momento. Di cecilia ha ricordato che l’esperienza di governo della Provincia è il primo banco di prova per il Pdl stigmatizzando gli astiosi attacchi e polemiche, v…

Di Cecilia: no a correnti e ricatti

In una intervista rilasciata al “Corriere” il capogruppo provinciale del Popolo della libertà, ha commentato la situazione politica dal momento. Di cecilia ha ricordato che l’esperienza di governo della Provincia è il primo banco di prova per il Pdl stigmatizzando gli astiosi attacchi e polemiche, venute fuori da qualche associazione, che se si pongono come fucine di idee e proposte ben vengano altrimenti se si configurano come correnti che cercano di procurarsi vantaggi e visibilità non sono utili a nessuno. In merito alla questione mossa da Merito e libertà che la vittoria del Pdl sia stata una vittoria di coalizione, il capogruppo Pdl ha risposto di non essere d’accordo perché a suo avviso il Pdl solitamente riscuote maggiori successi col voto di opinione (politiche ed europee) mentre nei consensi alle amministrative solitamente il voto essendo condizionato dalle preferenze cala sensibilmente. Inoltre. La presenza di Merito e Libertà ha sicuramente sottratto voti al Pdl anche se ha arricchito il dibattito con nuove presenze e se si mettono insieme i voti Pdl della lista del presidente e di Merito e libertà non si può parlare di una grande vittoria. Alla domanda si considerasse Merito e libertà una componente Pdl Di cecilia ha commentato che deve deciderlo Merito e libertà, riconoscendogli che con una lista di trenta candidati ha raccolto circa diecimila preferenze offrendo un contributo importante verso il quale nessuno può essere indifferente. La sua opera, continua Di Cecilia, ha senso sa rimane all’interno del Pdl al di fuori è condannata alla sterilità politica invitandoli a riconoscersi nel Pdl. Il capogruppo provinciale ha ricordato che la ricomposizione della querelle possa partire proprio a partire dalle commissioni provinciali, prova ne è il fatto che le posizioni di Pio Gagliardi sono di grande responsabilità politica auspicando un suo ingresso nel Pdl. In merito alla questione di un partito più radicato e meno dipendente da Roma, Di Cecilia ha affermato che anche se fino ad ora si è preferito un modello liquido di partito intorno ala figura carismatica di Berlusconi, lo stesso è consapevole di dover strutturare il partito in modo democratico e territoriale e sul modello vincente della lega. Il capogruppo Pdl ha affermato che le fibrillazioni in atto sono frutto di un processo che vede la nascita di qualcosa di importante. In merito alle scelte verticistiche chiede ai coordinatori di essere illuminanti e rispondenti alla realtà del territorio. Di Cecilia si dichiara un fiero oppositore della De Simone e afferma che come Prodi sia stata vittima di una coalizione impossibile e di errori del partito. Secondo il capogruppo Pdl De Simone rappresenta un valore aggiunto per la Provincia e di liberarsi dei risentimenti nei confronti di ex-alleati oggi presenti nei banchi della maggioranza, per far crescere in modo democratico il consiglio provinciale. In conclusione Di Cecilia esprime riconoscimento all’Udc di lealtà e affidabilità , così come lo stesso operato del Presidente Sibilia che per forza e ruolo parlamentare non potrà essere tirato per la giacca dai partiti come è successo per De Simone. In chiusura il capogruppo Pdl ricorda che la Regione e diventata oramai la vergogna delle istituzioni e che occorrerebbe solo un miracolo di Lazzaro per resuscitare Bassolino.

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