De Mita (Udc), chiusura campagna elettorale

De Mita (Udc), chiusura campagna elettorale

L’ex presidente del consiglio dei ministri interverrà oggi, presso il cine teatro Carmen di Mirabella Eclano, al fianco del sindaco di Mirabella e candidato al consiglio regionale per l’Udc, Vincenzo Sirignano. “Il nostro premier non interpreta il bisogno, riesce solo a porre problemi che il giorno dopo scompaiono, ma non perché li abbia risolti, piuttosto solo perché li ha rimossi mediaticamente”, tuona l’onorevole di Nusco riferendosi a Silvio Berlusconi. “La crisi del paese e la crisi dei valori – continua De Mita – sono riconducibili a lui, alla sua interpretazione del Governo come potere, non come funzione o come servizio. A questo proposito – sottolinea – vorrei chiarire una volta per tutte la questione della nostra coerenza, del fatto che nella Regione Campania mi porrei al fianco di una persona, di un premier che contesto. Noi non abbiamo aderito ad una coalizione, intanto perché la coalizione non c’è politicamente; noi ci stiamo muovendo interpretando un bisogno generalizzato. Il nostro è un accordo di programma, un accordo sulle cose da fare, non l’adesione acritica ad un progetto che ci trascende e che non condividiamo. Il nostro metodo di giudizio dell’operato del governo regionale, appena il giorno dopo le elezioni, sarà sulle cose da fare, sui programmi e non sui pregiudizi ideologici.” Subito dopo attacca il candidato di centro sinistra, Enzo De Luca. “De Luca non è il frutto di un scelta ragionata, ma è il frutto di uno scontro di potere che si è sviluppato all’interno del PD, all’interno della crisi della fazione comunista. Le lacerazioni nel PD sono avvenute per questioni di potere , non per le contraddizioni tra cattolici e comunisti: fosse questo , avremmo assistito a grandi dibattiti politici, a scontri su grandi questioni. Abbiamo assistito invece a miserie inenarrabili. De Luca afferma spesso di essere una persona per bene, ma per esserlo non basta affermarlo. Lui ha tirato spesso in ballo la questione sanità nella Regione Campania. La verità è che non ha il coraggio di affrontare i molteplici problemi creati dalla stessa maggioranza che lo sostiene. Avesse l’onestà di farlo creerebbe dei conflitti importanti nella sua coalizione. Allora sceglie un solo problema e me ne fa un carico personale senza dare spiegazioni precise. In questo settore lui sperava di raccogliere un consenso generalizzato, ha determinato invece un esodo verso di noi. Il problema è che De Luca è il nuovo che è già vecchio, persona che dice delle cose discutibili ed è egli stesso discutibile. Sarebbe bello se si sottraesse all’opportunismo diffuso che lo sostiene e parlasse per esempio delle delibere approvate in questi giorni, con le quali sono state operate decine e decine di nomine e distribuiti milioni di euro in progetti finanziati. Questo signore senza moralità che pur di diventare sindaco lastrellò voti della stessa destra che contesta, che a Salerno fa appalti in continuazione come se fossero opere di bene, mentre invece sono affari per gli amici imprenditori. Ci fu un’occasione in cui un giornalista chiese a De Luca se era vero che aveva fatto assumere senza titoli la moglie Lui rispose che si era separato, dimostrando una mancanza di dignità all’interno del rapporto familiare. Questa è la cosa che mi ha molto colpito, perché è la dignità che fa la differenza tra un mascalzone ed una persona per bene. E De Luca non è una persona per bene”, prosegue l’onorevole De Mita. E non risparmia il leader di Italia dei Valori: ”Quando io ho parlato di Craxi, non volevo assolverlo, né giudicarlo come è stato scritto. Volevo che passasse il concetto che il giustizialismo andava ripensato in maniera critica, con un’analisi approfondita dei veri motivi della crisi della I Repubblica. E così Di Pietro è un personaggio che si ritiene in grado di giudicare e condannare come Minosse, giudica e manda secondo chi avvinghia. In realtà Di Pietro assolve o condanna secondo la propria convenienza politica. E così infatti ha assolto Enzo De Luca prima ancora che si faccia il processo per i reati commessi”.

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