De Luca: vigiliare per evitare nuovo condono edilizio

De Luca: vigiliare per evitare nuovo condono edilizio

Vigilare affinché non vengano adottate in Italia norme che costituiscano di fatto un nuovo condono edilizio; magari con la riapertura dei termini del condono del 2003, che creerebbe una disparità di trattamento tra i cittadini campani e gli altri cittadini italiani”, e favorire, con le misure più opportune, la piena assunzione da parte delle autorità amministrative competenti delle responsabilità per la gestione e risoluzione dei problemi sociali eventualmente derivanti dalle demolizioni di immobili abusivi, in modo tale che questi interventi non avvengano mai a scapito del necessario rigore contro tutte le forme di illegalità.
Questi i due imperativi sui quali il senatore del Partito Democratico Enzo De Luca ha chiesto l’impegno del Governo nell’ordine del giorno presentato oggi in Aula nella discussione sulla conversione in legge del decreto legge n. 62 del 28 aprile 2010 relativo alla temporanea sospensione di talune demolizioni disposte dall’autorità giudiziaria in Campania. Primo firmatario dell’odg, De Luca, chiudendo la discussione, ha espresso per conto del gruppo Pd voto contrario al decreto “che rappresenta una risposta insufficiente all’emergenza che vive la Campania e sembra preludere ad una nuova sanatoria degli abusi edilizi, che sono spesso particolarmente gravi, e assai più numerosi di quanto non lascino intuire i dati e i numeri contenuti nella relazione al disegno di legge”.
Il senatore del Pd ha invitato ad operare “una distinzione netta tra la doverosa risposta sul piano sociale che il Governo deve dare, magari attraverso la predisposizione di un piano di edilizia popolare, alle fasce sociali meno abbienti e l’incremento indiscriminato di cubature e di condoni dietro i quali spesso si celano gli interessi della criminalità. Quando si bloccano gli abbattimenti bisogna stare attenti a non favorire il proliferare dell’illegalità. La particolare gravità del fenomeno dell’abusivismo edilizio nel territorio campano interessa nella quasi totalità dei casi non abitazioni di nuclei familiari in situazioni di emergenza abitativa ma fenomeni di speculazione edilizia che non di rado, come dimostrano numerose inchieste giudiziarie, vedono coinvolta la criminalità. Abbiamo il dovere di non abbassare la guardia per evitare che la camorra e le mafie continuino a radicarsi nella nostra regione, funestata dall’abusivismo edilizio, causa scatenante di tragedie che non devono più ripetersi. Penso a quanto accaduto a Ischia, a Sarno e a Quindici. La Campania è fortemente esposta al rischio sismico e a quello di frane ed alluvioni. Un Governo responsabile – ha concluso De Luca – non dovrebbe assumere provvedimenti come questo decreto legge, che mortificano un territorio così fragile eppure unico al mondo per la bellezza del suo paesaggio”.
Sempre sul piano della sicurezza, ma stavolta relativa ai luoghi di lavoro, in mattinata il senatore De Luca, intervenendo nella Commissione di Inchiesta sulle “morti bianche”, ha chiesto che venga discusso in aula il decreto legge n.81 del 2008 relativo proprio alla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Che ne è stato – ha chiesto – dell’odg, da me proposto e approvato in Aula all’unanimità il 21 ottobre scorso, relativo alla limitazione del ribasso d’asta negli appalti in zone particolarmente esposte al rischio della criminalità? È l’ennesima riprova che su fronti delicati e vitali come la sicurezza sui cantieri e la lotta alle mafie il Governo procedere solo per slogan, con interventi spot privi di efficacia”.

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