De Luca: “Su grandi temi serve una convergenza ampia”

“Mi auguro che su temi così importanti si apra un confronto anche nella politica irpina. Soprattutto auspico che ad avviare la riflessione sia il Partito Democratico”. Così Enzo De Luca sulla mozione, approvata all’unanimità, ieri in Aula al Senato, sulla libertà religiosa e per la tutela dei cristiani perseguitati. Il senatore irpino del Partito Democratico è tra i firmatari – tra gli altri, il presidente del gruppo Anna Finocchiaro e il senatore Giorgio Tonini – del documento sul quale si è registrata la convergenza di maggioranza e opposizioni, che impegna il governo “a far valere con ogni forma di legittima pressione diplomatica ed economica il diritto alla libertà religiosa, in particolare dei cristiani e di altre minoranze perseguitate, laddove risulti minacciata o compressa per legge o per prassi sia direttamente dalle autorità di Governo sia attraverso un tacito assenso e l’impunità dei violenti; a promuovere in Italia, nelle scuole e in ogni ambito culturale, la sensibilità alle tematiche della libertà religiosa e della ‘cristianofobia’; a vincolare accordi commerciali o diplomatici bilaterali o multilaterali stipulati dal nostro paese alla effettiva rispondenza degli Stati contraenti a requisiti di tolleranza e libertà religiosa, fino al diritto sancito alla “libertà di cambiare religione o credo”; a promuovere l’adozione di un analogo vincolo a livello di Unione europea e di qualsiasi altro organismo internazionale per l’assegnazione di aiuti agli Stati; a continuare nell’impegno perché la risoluzione sulla libertà religiosa sia effettivamente implementata negli Stati dell’Onu promuovendo la costituzione di un organismo dedicato”. “La libertà religiosa è uno dei diritti fondamentali dell’uomo e tra i valori fondanti la convivenza democratica tra le comunità – commenta il senatore – In una fase di crisi, in cui questo valore viene minacciato ogni giorno è fondamentale intervenire per fermare l’ondata di intolleranza. Le forze politiche hanno il dovere di tenere alta la guardia per tutelare tale diritto”.

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