Ancora polemiche post S. Potito, Buscaino: c’è grosso frainteso

Ancora polemiche post S. Potito, Buscaino: c’è grosso frainteso

“Qui in Irpinia c’è un grosso frainteso, non si è capito bene che cosa sia Sel, quale sia il progetto. Sel è una formazione politica plurale ed unitaria. In Sinistra Ecologia Libertà sono molto importanti sia la pluralità che l’unitarietà. Sel è la nuova sinistra, una sinistra che vuole nascere daccapo e vuole dare la possibilità a tutti di essere partecipi e protagonisti”. Così l’esponente di Sinistra Ecologia e Libertà, Giuseppina Buscaino.
“IL 20 di dicembre 2009 si sono sciolti tutti i gruppi, tranne che Sd che si è sciolta di recente, e quindi i vecchi gruppi non esistono più. Compattare vecchi gruppi contro altri potrebbe determinare la morte di SeL se ciò avvenisse a livello nazionale perché rivelerebbe l’impossibilità di unire la sinistra e relegherebbe la sinistra ad essere minoritaria e marginale. Se si vuole invece che il nostro progetto abbia successo, la politica deve diventare prassi e per cambiare prassi c’e’ bisogno di cambiare aria e aprire le finestre a un popolo che non e’ ben accetto da chi e’ sempre all’erta per conservare rendite di posizione.
Non abbiamo bisogno di un altro partitello autoreferenziale da cui le migliori intelligenze sociali fuggono per disperazione e da cui fuggono anche gli elettori come abbiamo potuto constatare.
SeL non può e non deve essere un luogo di sopravvivenza di vecchi gruppi. Qui in Irpinia ci sarebbe bisogno di un rinnovamento. Sono sempre le stesse persone che si ripropongono. E’ una trappola mortale per SeL. Io credo che ci sia un grosso frainteso da parte degli ex Sinistra Democratica. Loro credono che Sel sia il loro movimento più qualche sparuto gruppo che si accoda a loro. Loro decidono tutto, e gli altri seguono e qualcuno di loro nell’assemblea di San Potito, ha anche detto che se agli altri la loro impostazione politica non piace, se ne possono anche andare. Quindi loro credono di essere i proprietari di SeL. E parlano sempre di numeri perché attraverso i numeri sperano di far fuori tutti quelli che non sono allineati con loro. Eppure anche loro erano all’assemblea nazionale del 19 e 20 dicembre. Come è possibile fraintendere in questo modo?
La politica è ai nostri giorni in rapida evoluzione e quel che era ieri, oggi non è più. Loro avendo come riferimento quello che erano ieri, vogliono riconfermare tutte le cariche che ricoprivano prima come se non fosse successo niente, come se Sd non si fosse sciolta. L’assemblea di San Potito è stata un disastro. Non c’era agibilità politica per compagni che non fossero di Sd.
L’obbiettivo di SeL, contrariamente a ciò che ha avuto luogo a San Potito, è di di cambiare la qualità sociale e cioè diritti, libertà, sicurezza sul lavoro, stato sociale, sostenibilità ambientale e un modo diverso di produrre di consumare, ma se si continua così a scambiare i compagni per nemici è davvero difficile che in Irpina ciò si possa realizzare.
Se si è solamente concentrati nella conservazione del vecchio, sarà difficile avere consensi, muovere l’energia stagnante, emozionare. Non ci sarà futuro se si vuole sacrificare SeL all’altare dei dirigenti che si devono riconfermare e sarà guerra incessante e senza soluzione di continuità. L’obbiettivo di far fuori una comunità composta da ex Movimento per la sinistra, ex Unire la sinistra, ex Verdi e socialisti, non mi sembra un progresso per SeL irpina ed è l’opposto dell’obbiettivo che SeL a livello nazionale si pone.
E il Centro Sinistra Alternativo non è SeL. Sel è sinistra e non centro. Ed è molto, ma molto più grande del Csa. C’è davvero un grosso fraintendimento”.

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