Caso-Micera, la Costituente attacca Galasso

Caso-Micera, la Costituente attacca Galasso
Il coordinamento provinciale della Costituente di Centro di De Mita all’attacco del sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, in merito alla revoca di Micera dall’incarico di assessore. “E’ davvero avvilente e anche preoccupante quello che sta accadendo negli ultimi giorni all’amministrazione comunale …

Caso-Micera, la Costituente attacca Galasso

Il coordinamento provinciale della Costituente di Centro di De Mita all’attacco del sindaco di Avellino, Giuseppe Galasso, in merito alla revoca di Micera dall’incarico di assessore. “E’ davvero avvilente e anche preoccupante quello che sta accadendo negli ultimi giorni all’amministrazione comunale di Avellino – si legge in una nota -. E’ preoccupante e avvilente la circostanza secondo la quale il sindaco Galasso, senza fornire spiegazioni al consiglio comunale e alla città, decide di revocare l’incarico ad un suo assessore. Si capisce che questo sindaco, oltre ad essere ormai ostaggio di una maggioranza che non c’è più, è prigioniero del suo Partito Democratico che lo spinge a compiere atti anti democratici. Il mite Galasso non avrebbe mai revocato l’assessore Micera se non gli fosse stato imposto dalle stanze di via Tagliamento e dai consiglieri del Pd. Però l’ha fatto e non ha saputo dare una spiegazione plausibile. D’altronde Galasso non è nuovo ad atteggiamenti di questo genere. L’aveva già fatto con il suo vicesindaco, Antonio Spina, mandato a casa senza una ragione, revocato senza una spiegazione accettabile, contrabbandando una coerenza inesistente per quieto vivere dentro il suo gruppo in continua fibrillazione e nel tentativo di tenersi buoni quei 21 voti in aula che ormai non ha e non avrà mai più. La verità è che la giunta Galasso, dal 2004 ad oggi, ha cambiato totalmente fisionomia. E i vari cambiamenti, i nuovi ingressi e soprattutto le tante fuoriuscite si sono sempre caratterizzati per l’incapacità di questo sindaco di tenere la barra dritta. Il primo cittadino di Avellino, scontando un evidente deficit di autorevolezza, non è mai riuscito a tenere una condotta coerente, spesso perdendo anche di lucidità politica. Verrebbe da chiedersi perché su dieci assessori della prima giunta Galasso, nove sono andati via. Verrebbe da chiedersi perché quelli che sono subentrati, hanno fatto presto le valigie. L’unica risposta possibile va individuata nella inadeguatezza di questo sindaco. Rispetto al caso Micera – aggiungono gli esponenti della Costituente -, poi, ci troviamo davvero di fronte ad una deriva anti democratica. In un quadro politico totalmente modificato dagli eventi nazionali e regionali, Micera aveva annunciato la volontà di essere autonomo alle prossime Amministrative, autonomo anche dai partiti, creando un movimento di ispirazione civica. Il Pd non ha gradito questo scatto di autonomia e ha ordito la trama per silurare l’assessore all’annona che, sotto ricatto, avrebbe potuto salvare l’incarico solo facendo un atto di fede alla conferenza programmatica. E’ così che il Pd irpino coniuga il tanto sbandierato rinnovamento. Sono questi i metodi democratici di un partito che professa il nuovo per arrancare in un gattopardismo d’accatto, in un vuoto pneumatico di idee, mostrando i muscoli per tradire la debolezza del pensiero. Il sindaco Galasso, piuttosto che sgomitare per essere ricandidato a tutti costi, pur dando a vedere un aplomb che invece nasconde vuota arroganza, avrebbe fatto bene a fermarsi e a riflettere. Riflettere sul fatto che ha tradito i suoi elettori, quelli del 2004, quelli che lo hanno eletto come sintesi di una coalizione e non come principe di un partito solo. E in questi mesi ha fatto di tutto per venire incontro alle sole esigenze, spesso neppure così nobili, del suo partito, mettendo in fila una serie di atti di prepotenza che di fatto gli hanno alienato l’appoggio di tutte le altre componenti dell’alleanza”.

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