Cancellazione Durc, Famiglietti: atto grave

Cancellazione Durc, Famiglietti: atto grave

“La decisione del Governo di abolire il Durc ed il Dia, due importanti documenti di garanzia e di controllo, per quanto attiene al settore dell’edilizia, che regolano si l’aspetto contributivo delle imprese che quello propriamente dell’inizio delle attività lavorative nel settore privato, costituisce un elemento di profonda preoccupazione per il sindacato delle costruzioni”. Lo dice in una nota il segretario provinciale della Fillea Cgil, Antonio Famiglietti. “In nome di una non ben precisata semplificazione amministrativa – aggiunge – l’esecutivo nazionale immagina di dare maggiore impulso alle costruzioni, ancora una volta destrutturando il sistema di leggi e di strumenti volti a garantire il rispetto delle norme sul lavoro. In una provincia come quella di Avellino, che solo ieri ha fatto registrare l’ennesimo allarme in relazione al numero di imprese irregolari ed al ricorso al lavoro nero, l’ipotesi di abolire Durc e Dia rappresenta un atto gravissimo, un passaggio che apre falle gigantesche nel sistema delle costruzioni di cui non beneficeranno le imprese, ma la criminalità organizzata. La Fillea chiede che i provvedimenti contenuti nella manovra, che solo all’apparenza dovrebbero semplificare le prassi burocratiche, vengano rivisti, considerando che la stessa associazione di categoria dei costruttori ha evidenziato dubbi sulla necessità di procedere all’eliminazione del Durc. Per dare impulso al settore delle costruzioni occorre un nuovo protagonismo delle istituzioni e delle imprese del settore. Rilanciare l’edilizia è un elemento fondamentale per contrastare la crisi, occorre non perdere tempo nel cantierare le opere finanziate con i fondi fesr, occorre creare un sistema di sinergia tra tutti gli operatori del settore, compresi i sindacati. Se in Irpinia, come tutti dicono, si condividono queste linee guida per il settore dell’edilizia, chiediamo alla provincia, ai comuni, con particolare sprone al comune capoluogo, agli imprenditori del settore, di puntare sulla tutela del lavoro sicuro, del lavoro legale delle imprese strutturate, senza inseguire, la destrutturalizzazione che il Governo vorrebbe proporre. E’ di pochi giorni fa, del resto, un importante riconoscimento di natura giurisprudenziale in tema di infortuni sul lavoro. La sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 11 giugno, che consente alle organizzazioni sindacali di costituirsi parte civile nei processi penali per infortunio, anche nei casi in cui i lavoratori non siano iscritti al sindacato, rappresenta una importante vittoria per il sindacato ed un passo in avanti per la tutela dei lavoratori. Si registra sul punto un’evoluzione significativa da parte della giurisprudenza di legittimità, che allarga le maglie del procedimento penale per ammettere l’intervento delle Organizzazioni Sindacali. La Cgil di Avellino già da tempo si è costituita parte civile nei processi per infortuni sul lavoro. Con la sentenza della Cassazione si aprono nuovi spiragli per la battaglia di sensibilizzazione per il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. E’ un importante spartiacque soprattutto per un settore, come quello delle costruzioni, dove gli infortuni sul lavoro sono particolarmente gravi. Con la sentenza della Cassazione il sindacato ha la possibilità di scendere al fianco dei lavoratori, anche di quelli non sindacalizzati, di assumere una posizione ancor più incisiva nella lotta e nelle strategie per il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro”.

SPOT