Cancellazione Comunità montane, Rossi: “Proposta sconcertante”

“Provo un sentimento di sconcerto anche per il modo e non solo per la sostanza di quello che sta accadendo in Regione Campania. La Giunta Regionale della Campania ha inserito nella Legge di stabilità regionale 2014 un disegno di legge che prevede la soppressione delle Comunità Montane”. E’ quanto afferma Luigi Rossi, consigliere comunale di Guardia Lombardi. …

“Provo un sentimento di sconcerto anche per il modo e non solo per la sostanza di quello che sta accadendo in Regione Campania. La Giunta Regionale della Campania ha inserito nella Legge di stabilità regionale 2014 un disegno di legge che prevede la soppressione delle Comunità Montane”. E’ quanto afferma Luigi Rossi, consigliere comunale di Guardia Lombardi.
“La notizia di cancellare le Comunità Montane proietta sull’intera comunità regionale e provinciale l’ombra di un immenso dramma sociale con pesanti ricadute sull’intero sistema produttivo regionale. Lascia sgomenti l’atteggiamento di una giunta regionale che prova a giocare la carta del “tanto peggio tanto meglio”. Nei mesi scorsi l’assessore Nugnes aveva garantito che le Comunità Montane non solo avrebbero avuto un riordino e sarebbero state potenziate, ma assicurava anche stabilità e sicurezza per i lavoratori; ora il medesimo assessore ha contribuito ad approvare nella Giunta Regionale del 30/12/2013 la soppressione delle Comunità Montane in Campania. Si vergogni assessore e, se ha coerenza, si dimetta!
Poi – prosegue Rossi – bisogna anche sapere che la soppressione delle comunità montane non cancella le funzioni e nemmeno l’onere economico relativo allo svolgimento delle stesse, perchè il trasferimento del costo sarà in capo ai Comuni i quali, oltre al danno la beffa, non hanno come le Regioni la disponibilità ad attingere alle risorse, come, ad esempio, potrebbero essere i fondi europei. L’Irpinia con questo nuovo taglio sarà una terra ulteriormente martoriata, impoverita e assediata. È da troppo tempo – un tempo opaco e triste – che sentiamo le parole della rassegnazione: quelle che ci dicono che la politica non può fare nulla se non sancire la propria impotenza. Il disco incantato ripete il ritornello: “ce lo impone la crisi, ce lo dice l’Europa”. Parole usate per sterilizzare la speranza e per addestrarci a convivere fatalisticamente con le nostre paure e le nostre solitudini.
La nostra sfida per una Regione efficiente, invece, sta in quell’idea di democrazia che richiede prima di tutto programmi “diversi” su come si risponde ad una crisi che tocca nel vivo la carne delle persone, su come si governa una grande e disorientata Regione come la Campania che deve ritrovare la propria missione al di fuori dei soli precetti economici-finanziari.
Questa giunta regionale ha frantumato il senso alla parola “futuro” nella nostra Regione e ha riempito di paura e di solitudine il nostro presente: questo è il senso più profondo della loro sconfitta. Ora il Consiglio Regionale che deve dire l’ultima parola sulla questione, valuti bene e rifletta sul voto che andrà ad esprimere, perché questo provvedimento se verrà licenziato così rischia di lasciare aperti problemi senza soluzione e lavoratori senza tutele.
Bisogna che ognuno, per il proprio ruolo che ricopre, coordini tutti gli sforzi affinché si possano salvare le Comunità Montane e nello stesso tempo restituire all’Irpinia ed ai suoi lavoratori un pizzico di serenità di cui hanno bisogno. Saremo vigili e presenti! Per noi contano e conteranno solo i fatti!”, conclude Rossi

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