Caldoro: contro di me ordita trama fuori dal Pdl

Caldoro: contro di me ordita trama fuori dal Pdl

”Non finisce cosi’, anche Nicola lo sa”. Lo afferma il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, riferendosi a Nicola Cosentino e ai falsi dossier su frequentazioni di transessuali che sarebbero stati costruiti su di lui. Caldoro si dice ”curioso di sapere chi c’e’ dietro, chi diede le carte su di me a Verdini. Ma quando il rapporto e’ intermediato dalla politica, certe curiosita’ devi controllarle”. Su come andra’ a finire, dice con chiaro riferimento all’ex sottosegretario Cosentino, ritenuto uno degli autori dell’azione contro Caldoro, il presidente della Campania e’ sicuro: ”Non finisce qua”, spiegando che ”ci sono dinamiche interne. Qua nessuno e’ sicuro di potere andare avanti”. Ma ”per quanto mi riguarda – aggiunge – finche’ decido, resto. Il mio problema piu’ grave e’ la sanita’, oggi – spiega Caldoro – ho fatto arrivare tecnici dal Veneto, per venirne a capo”. Comunque, continua, ”io non posso permettermi il lusso di sentirmi offeso sul piano umano: faccio politica, io, e la Campania e’ piena di guai molto piu’ seri dei dossier su di me, Bassolino ce ne ha lasciati tanti, di guai”. In ogni caso, continua Caldoro, ”non penso che i napoletani credano a questa roba”. Ma poi, si domanda, che fai, smentisci l’accusa di essere omosessuale? ”Se smentisci – prosegue – le comunita’ gay ti dicono: perche’, che c’e’ di male? Quasi quasi non ti resta che dire, si’, e’ vero. Io non voglio dare letture forzate a battute di cattivo gusto, certe forzature nemmeno la magistratura le mette alla base dell’inchiesta. Chiunque di noi, intercettato, dice mostruosita”. Quello che comunque per Caldoro emerge da tutta questa vicenda e’ che ”qualcuno vuole destabilizzare il Mezzogiorno, e Napoli, per questo ho parlato di una trama fuori dal Pdl”. Non sono certo pezzi di Stato deviati, chiude Caldoro, perche’ ”Stato e’ una parola troppo grande. Direi piuttosto cose deviate, interessi deviati”.

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