Biancardi alla Partenio-Valle Lauro, Pd: “Arretramento di 2 anni”

“La montagna partorì e fece il topolino”. Con questo ironico titolo il gruppo consiliare Pd della Comunità Montana del Partenio – Valle Lauro commenta l’elezione del nuovo presidente dell’ente montano Biancardi. I democratici lanciano un documento dove all’interno, sostanzialmente, fanno notare la precarietà economico-politica dell’ente insieme ad un arretramento di due anni che ha visto il rafforzamento dell’asse Pdl-Udc. Ecco la nota: …

“La montagna partorì e fece il topolino”. Con questo ironico titolo il gruppo consiliare Pd della Comunità Montana del Partenio – Valle Lauro commenta l’elezione del nuovo presidente dell’ente montano Biancardi. I democratici lanciano un documento dove all’interno, sostanzialmente, fanno notare la precarietà economico-politica dell’ente insieme ad un arretramento di due anni che ha visto il rafforzamento dell’asse Pdl-Udc. Ecco la nota:
“Ieri si è tenuto il Consiglio Generale della Comunità Montana Partenio-Vallo di Lauro che ha determinato con 14 voti favorevoli l’elezione a Presidente del il Sindaco di Avella Biancardi. Qualcuno oggi esulta: a dire il vero non si riesce a capire il perché; provando a fare un analisi attenta della situazione siamo tornati indietro nel tempo di 2 anni. Sostanzialmente l’asse PDL-UDC che aveva all’epoca eletto Presidente SACCARDO, lo ha di fatto sfiduciato nell’ottobre u.s. facendo mancare l’approvazione del bilancio consuntivo, per poi arrivare alla seduta di ieri con un voto arrabattato all’ultimo minuto ad eleggere un nuovo Rappresentante dell’UDC. La posizione di estrema correttezza politica ed istituzionale tenuta dal PD in seno al Consiglio Generale in questi ultimi due anni, consapevole della gravissima condizione in cui versa l’Ente, ci faceva suggerire ed auspicare la necessità di un governo istituzionale, di salute pubblica, collegiale, che fosse in grado di affrontare e operare scelte, sicuramente impopolari ma necessarie per salvaguardare l’Ente. Ciò non è stato. Dopo una estenuanti tentativi di arrabattare uomini e numeri, mossi da occasionalità, pressapochismo, nonché di poca cognizione della reale condizione in cui versa l’Ente e sicuramente da soli calcoli di natura politica preelettoralistica, si è tornati al punto di partenza in cui, con soli ma sufficienti 14 voti si è confermato l’asse PDL-UDC. Nascerebbe spontanea la domanda: a cosa è servito tenere per tutto questo tempo i dipendenti tutti col fiato sospeso senza aver nulla cambiato?. Sarebbe stato più qualificante per la politica optare per una scelta istituzionale, di esperienza, fosse anche a guida UDC (condivisa e non imposta), che affiancata da tutte le migliori forze in campo potesse far fronte alle comuni emergenze al fine di perseguire quelle scelte che sembrano essere inevitabili ma necessarie. L’Ente si trova a far i conti con una situazione di bilancio spaventosa, sbilanciato sulla spesa corrente per centinaia di migliaia di euro annui, nonché di una situazione debitoria ereditata, frutto dell’accorpamento delle due Comunità Montane. Le errate scelte politiche Regionali che portarono all’epoca all’unione di due aree così disomogenee in cultura, socialità e territorio, ancora oggi per aspetti diversi irrompono con tutte le loro differenze, mostrando una violenza che definire campanilistica e alquanto benevolo. Nell’augurarci che la neo eletta Giunta sappia affrontare le problematiche in essere e, scevra da posizioni territoriali, populiste e propagandiste, garantisca i diritti certi ed acquisiti dei dipendenti ed operai, operando un rilancio èd un recupero di legittimazione sociale da troppo tempo smarrita dagli enti montani, ribadiamo il nostro impegno consiliare di opposizione costruttiva nella difesa istituzionale delle comunità tutte, senza mai più concedere sconti a nessuno”.

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