Alto Calore, Rossano: Maselli doveva parlare prima

Alto Calore, Rossano: Maselli doveva parlare prima

“La polemica sul caso Alto Calore scoppiata in queste ore tra il Presidente Maselli ed alcuni esponenti dell’UDC è davvero surreale. Sembra che i soggetti della contesa abbiano dimenticato di essere stati tutti autorevoli dirigenti del partito della Margherita, che all’epoca fu propugnatore dell’illegittimo scorporo e delle successive vicende che hanno avuto anche risvolti penali. Solo oggi – in limine mortis del suo mandato – Maselli scopre che esponenti dell’UDC avrebbero spolpato l’ente a mani basse. Perché queste cose non le ha dette prima, quando da più parti – soprattutto dal sottoscritto – gli veniva chiesto di rendere noti i nominativi e gli importi pagati ai numerosi consulenti legali di Alto Calore Servizi?” Queste le parole dell’esponente di Merito e Libertà, Claudio Rossano.
“Nulla ha mai voluto dire – e la responsabilità non era certo sua – sulle somme per il condono tombale pagato da Alto Calore Servizi per irregolarità commesse dal vecchio Consorzio. Era possibile una tale procedura? Neanche una parola è stata detta sulle illegittime assunzioni, fatte nonostante vi fossero precise disposizioni di legge che le vietavano e note regionali di diffida. Chi si avvantaggiò politicamente di quelle illegittime assunzioni? Non era stato lui stesso dirigente di quel partito, Presidente dell’Amministrazione Provinciale – che ha quote azionarie nelle due società Alto Calore – ed anche Presidente dell’ATO? Indiscutibilmente non poteva non sapere quello che stava avvenendo. Perché parla oggi solo delle convenzioni date all’avv. Giuseppe De Mita e dimentica quelle – ancora più cospicue – date ad altri esponenti del PD? Ma non possono essere certo gli esponenti dell’UDC irpina a dire cosa si debba fare per risolvere le tante problematiche che investono oggi la società di corso Europa. Sarebbe come affidare al Conte Dracula la gestione dell’AVIS. Non è forse esponente apicale di quel partito chi si inventò la formula dell’algoritmo alla base dell’esagerato fitto pagato da Alto Calore Servizi ad Alto Calore Patrimonio? “Il canone d’uso in favore della società patrimoniale da parte del gestore sarà definito in modo generale ed astratto con un algoritmo di calcolo che prescinde dalla specificità del soggetto gestore di riferimento” dicevano in un “documento riservato e confidenziale ” i consulenti avv. Giuseppe De Mita ed il prof. Roberto Fazioli. E perchè mai c’era bisogno di un documento riservato e confidenziale, in una società costituita da enti pubblici, che avrebbe dovuto improntare il suo operato alla massima trasparenza ? Ed oggi per risolvere il problema dell’algoritmo il Consiglio di Amministrazione di Alto Calore Servizi avrebbe deciso di ricorrere ad un collegio arbitrale che dovrebbe definire una volta per tutte la vicenda del canone da pagare.
Farebbero bene tutti coloro che hanno avuto un qualche ruolo in tale scandalosa vicenda a tenere un decoroso silenzio e ad affidare ad altri la risoluzione della difficilissima situazione, che si incancrenisce ogni giorno di più. Il PdL negli anni passati ha sempre avuto una rigorosa posizione; oggi si evidenziano i tanti guasti prodotti dalle altrui gestioni. Con uno scatto d’orgoglio si rivendichino quelle battaglie e si affermi la necessità di un radicale cambiamento di quella gestione, che non può certo essere affidata ad uomini o a partiti che hanno determinato guasti forse irreparabili. Con la speranza che il nuovo Procuratore di Avellino intervenga su tali vicende …. perché davvero vi è un limite a tutto”.

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