Santoro: “Sibilia è partito male”

Santoro: “Sibilia è partito male”
Vi riportiamo la dichiarazione dei Consiglieri Provinciali del Centro Sinistra Alternativo, Amalio Santoro e Giuseppe Moricola, sulla prima uscita ufficiale di Cosimo Sibilia alla Provincia: “Si può anche dire che ci sono state partenze a scoppio anche più clamorose. Ma appellarsi al mal comune mezz…

Santoro: “Sibilia è partito male”

Vi riportiamo la dichiarazione dei Consiglieri Provinciali del Centro Sinistra Alternativo, Amalio Santoro e Giuseppe Moricola, sulla prima uscita ufficiale di Cosimo Sibilia alla Provincia: “Si può anche dire che ci sono state partenze a scoppio anche più clamorose. Ma appellarsi al mal comune mezzo gaudio non vale quando si è urlato ai quattro venti che si è una cosa diversa, in possesso di granitiche solidità. Per cui la prima di Sibilia alla Provincia non si è discostata da cliché purtroppo già visti. Un componente della maggioranza, segnatamente il consigliere di Merito e Libertà, che se ne va annunciando che non voterà il presidente del consiglio; un altro che dopo poco annuncia di lasciare la Costituente di Centro e si dichiara indipendente in rabbiosa polemica con i criteri di composizione della prima giunta provinciale di Centrodestra. Da contorno una chiassosa platea in cui spiccano le vistose assenze di uomini ex AN. Nel mezzo una giunta praticamente appaltata a De Mita, che dopo l’insuccesso in città, scarica sulla provincia le sue più filiali bocche di fuoco. A stare alla distribuzione delle deleghe in testa agli uomini di De Mita non si capisce perché completare i ranghi della giunta inventandosi assessori all’università che non c’è o frazionando ulteriormente assessorati già esistenti. A lato una opposizione PD balbettante, disposta a votare in blocco presidente e vicepresidente del consiglio (salvo essere smentita in aula dalla maggioranza) e, addirittura, se non ci fosse stata la contrarietà del gruppo del centrosinistra alternativo, a liquidare frettolosamente il dibattito sugli indirizzi programmatici del presidente che, invece, adesso saranno oggetto del prossimo consiglio provinciale del 10 luglio. Chi si era immaginato una svolta a 360 gradi di uomini, forme e contenuti, incassa le prime delusioni. Tutto questo potrebbe anche indurre all’ironico sorriso di un gattopardesco presagio, se alle porte non ci fossero problemi enormi per la nostra provincia, un crescente disagio sociale amplificato dalla crisi economica e della crescente disoccupazione, una smisurata voglia di buon governo. E’ in nome delle tante emergenze, di improcrastinabili scelte di governo che l’Irpinia e gli irpini reclamano che noi del centrosinistra alternativo non possiamo che essere preoccupati di come si è svolta la prima del centrodestra alla provincia. Aspettare la seconda con l’amara sensazione di un qualcosa di già visto ci deve predisporre ad una azione di opposizione ferma e allo stesso tempo propositiva, in grado di indicare allo stesso governo della provincia priorità ed urgenze dell’agire amministrativo che ancora una volta rischiano di essere dimenticate nella interminabile farsa della politica locale”.

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