“Iannaccone ha torto e la sentenza parla chiaro”

“Iannaccone ha torto e la sentenza parla chiaro”

Gli assessori Gnerre e Del Mastro replicano duramente alla sorprendente nota della segreteria del Partito Noi Sud rilasciata alle Agenzie di stampa nella quale si afferma che il Tribunale di Roma avrebbe confermato la legittimità dell’operato dell’on.le Iannaccone nell’espellere Gnerre e Del Mastro dal partito. In particolare, gli assessori trovano del tutto incredibile l’affermazione secondo cui il giudice civile di Roma avrebbe condiviso le tesi difensive dell’on.le Iannaccone sostenute nel giudizio conclusosi i giorni scorsi.
Dalla lettura del provvedimento del Tribunale di Roma, che gli assessori Gnerre e Del Mastro consegnano in versione integrale alla stampa per la massima trasparenza, è testualmente affermato che (pagina 3) “in conclusione e senza dover approfondire il discorso sui motivi dell’esplusione, peraltro assolutamente generici, appare sussistere il fumus boni iuris, risultando verosimilmente fondata la doglianza dei ricorrenti [Gnerre e del Mastro – ndr] in ordine alla lamentata illegittimità del provvedimento espulsivo”.
In altre parole, il Tribunale ha ritenuto talmente evidente l’illegittimità dell’espulsione di Gnerre e Del Mastro da non dover neanche approfondire, nel merito, le motivazioni offerte dall’on.le Iannaccone, motivazioni comunque apostrofate come del tutto generiche. In relazione, poi, all’urgenza di disporre misure cautelari per arginare il comportamento illegittimo e denigratorio dell’on.le Iannaccone, il Tribunale di Roma ha ritenuto non esservi pericolo per gli assessori Gnerre e Del Mastro tale da giustificare provvedimenti cautelari (in gergo tecnico: periculum in mora) in quanto (testualmente a pagina 4): “vista la fiducia di cui ancora godono [Gnerre e Del mastro – ndr] da parte del Presidente della Giunta, difetta il carattere dell’imminenza del pregiudizio, stante l’emersa persistenza degli incarichi in Giunta nonostante l’esplusione dal Partito Noi Sud”.
Gnerre e Del Mastro concludono sottolineando il sempre più evidente nervosismo manifestato dall’on.le Iannaccone il quale, di fronte ad una pronunzia giudiziale che certifica l’illegittimità e l’arbitrarietà dei suoi comportamenti, non ha la sensibilità istituzionale di fare un passo indietro riconoscendo le proprie responsabilità politiche.

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