“Esigiamo le dimissioni di Famiglietti, Paris e D’Amelio”

“La vergogna e lo scherno sono scesi sul Partito democratico Irpino. Per tre mesi una ciurma di dilettanti allo sbaraglio, millantando numeri da capogiro, ha bloccato il partito con raccolte firme, tre assemblee provinciali, paginate di giornali, facendo credere di aver i numeri per occupare manu militari la federazione. Ma ieri sera, dopo aver sequestrato per cinque ore i delegati a Capriglia, non è riuscita a sfiduciare il segretario Carmine De Blasio. Il danno di immagine e di credibiilità …

“La vergogna e lo scherno sono scesi sul Partito democratico Irpino. Per tre mesi una ciurma di dilettanti allo sbaraglio, millantando numeri da capogiro, ha bloccato il partito con raccolte firme, tre assemblee provinciali, paginate di giornali, facendo credere di aver i numeri per occupare manu militari la federazione. Ma ieri sera, dopo aver sequestrato per cinque ore i delegati a Capriglia, non è riuscita a sfiduciare il segretario Carmine De Blasio. Il danno di immagine e di credibiilità arrecato al Pd è grave e forse irrimediabile. Chi pagherà per tutto questo? In un partito serio, le tre figure apicali del partito, Onorevole Luigi Famiglietti, Onorevole Valentina Paris ed Onorevolissima Rosetta D’Amelio, già a risultato dell’assemblea acquisito, si sarebbero dimessi per manifesta incapacità politica e manifesta irresponsabilità. E si, perchè sono stati questi tre ad organizzare la sceneggiata senza pensare che il partito è una comunità di donne ed uomni che ha bisogno di attenzione e di partecipazione, su questioni serie. Mentre noi, umili militanti, ci barcameniamo fra affitti dei locali dei circoli, bollette di luce ed acqua, collette per feste di partito, pazienza nei colloqui con gli elettori, i nostri tre lanciano i propri delegati contro la diligenza, come barbari. Salvo poi scoprire che non avevano i numeri per sfiduciare il segretario De Blasio. Eppure non bisognava essere filosofi per capire che il partito era spaccato. Infatti, alla precedente assemblea con Peppino Di Iorio avevamo fatto un proposta: segreteria allargata a tutte le sensibilità, gestione collegiale per tesseramento ed elezioni amministrative, congresso anticipato. No, i nostri tre volevano il partito e non sentivano ragioni. Lo volevano tutto per se e non volevano dividerlo con alcuno. Adesso che hanno fallito noi, democratici veri, esigiamo le loro irrevocabili dimissioni. Se non lo faranno scriveremo a Matteo Renzi ed il 23 dicembre ne parleremo con l’amico Governatore della Campania Vincenzo de Luca, che ci attende per gli auguri di natale. Dunque aspettiamo le dimissioni dei tre, prima arrivano e meglio è per il partito e per l’Irpinia”. Lo afferma in una nota Andrea Forgione, delegato dell’assemblea provinciale e segretario del circolo “Angelo Vassallo” di Paternopoli.

SPOT