Pd, Iovino: “Mancanza di una linea nazionale danneggia provincia”

POLITICA IRPINIA – “Ancora una volta il gruppo dirigente nazionale del Pd mostra la sua difficoltà nel dare una linea politica al paese e alle forze di centro-sinistra, lasciando trapelare come l’ idea del PD a vocazione maggioritaria fosse l’unica via affinché il partito si potesse candidare a guidare il nostro paese”. Così Franco Iovino, dirigente regionale del Pd.
“La proposta di Berlusconi del semipresidenzialismo ha sostanzialmente spiazzato Bersani. Infatti il segretario si trova praticamente in una morsa da cui non riesce a uscire. Se la destra martedì al senato proporrà l’emendamento sul semipresidenzialismo il PD non ha molta scelta, avendo infatti avuto, sul doppio turno elettorale schema alla francese l avallo della destra. Berlusconi e il PDL dicono infatti sì al doppio turno ma con l’elezione contemporanea del presidente della Repubblica ed ecco allora che, nel PD torna lo spettro di Berlusconi candidato. Votare no significherebbe votare contro una proposta, quella del doppio turno, che era stata proprio del PD. Votare si significa dare spazio al PDL. Non si puo però a mio avviso avere sempre paura del mostro, ma essere in grado di sostenere invece una propria idea in una battaglia che puo essere vinta o persa. D’altro canto, il leader del PD non ha invece una chiara idea sulle alleanze, stretta da una parte da Casini che in un certo senso ricatta di ritornare verso il PdL, dall altra da Di Pietro e Vendola, che seppur con un gesto poco elegante, quello di partecipare ad una trasmissione con Bersani raffigurato come un cartone animato, chiedono al leader d Pd di rispondere alla sinistra con un alleanza chiara. Tutti sappiamo però che la linea non c’è e che, nella memoria delle vittime del terremoto, il rinvio della direzione non farà altro che rallentare ancor di più i tempi delle riforme.
La mancanza di una linea politica nazionale fa ahimè tentennare tutti gli organi di partito da quelli regionali a quelli provinciali. Dalla direzione regionale del PD infatti di venerdì e’ venuto fuori quasi il nulla. Si e’ cercato di mettere una pezza alla situazione scandalosa di Napoli con un elezione di una commissione di reggenza composta tra correnti con l’intento di mantenere un equilibrio tra le parti. Ho scoperto in quella sede che esiste anche una componente “Russo”! Questo fa capire come la suddivisione in plotoni sia ormai una consetuedine che il PD non riesce ad abbandonare. Napoli, capitale del Sud, credo potesse fornire nomi per una commissione di reggenza proveniente dalla organizzazioni culturali, dai movimenti, dalla societa civile ! Non a caso la nostra rappresentante e’ la direttrice del osservatori del Vesuvio, rappresentante di livello della cultura di Napoli.
Questo avrebbe permesso quell apertura che ahimè non ce stata fin ora al partito della Città. Il Pd non solo a Napoli perde voti per questo, quegli stessi voti che vanno a grillo perché orami non e’ più in grado di rispondere alla societa civile e di rappresentarla appieno. La situazione non migliora nel caos della provincia. La direzione provinciale di lunedì ha fornito un quadro assolutamente disastrato del Pd. Si urla e si decanta una vittoria che non si legge. I gruppi dirigenti, come ho già avuto modo di dire, sono spaccati negli stessi circoli di appartenenza. Ad Altripalda, viene fuori che il PD si e’ indebolito che una parte grida alla vittoria di una linea politica, che amio avviso ha premiato solo L Udc, dalla altra chi mostra come il PD non abbia alla fine quasi conquistato nulla. La scena continua se si guarda a Flumeri. Marisa contro Marisa. Un dirigente contro un membro di segreteria, entrambe a sostegno di due liste diverse. Insomma scene paradossali, per non parlare di qualche sindaco che dopo la vittoria comincia già a scaricare il partito provinciale. Non si e riusciti a gestire in modo coerente le diverse problematiche che di volta in volta si presentavano da paese a paese. Insomma la verita e’ che nelle precedenti segreterie si commissariava per molto meno e che forrse la prima federazione da commissariare sarebbe proprio Avellino.
La verità di tutto questo sta nella scarsa consistenza di un gruppo dirigente provinciale che non riesce più a mantenere le fila. Abbiamo perso pezzi mentre non si pensa altro a come doversi candidare e quale schema adottare. Questi stessi personaggi non si rendono conto che la societa non ce più. Lo scontro si acuisce sempre più se ad esempio si pensa alla città. Quello che e’ successo al circolo FOA mostra ancora una spaccatura nella spaccatura anche nel PD che amministra la città capoluogo. Va bene la relazione per la stampa ma poi dobbiamo parlarci chiaramente. Il fallimento e’ tutto nel modello organizzativo che vede l alleanza tra bersanini e franceschiniani. Insomma, ognuno cerca di fare il proprio partito nel partito, ognuno cerca di organizzare le fila come puo,ognuno alleva i propri per le elezioni, ma nessuno pensa che dovrebbe esistere un partito in grado di guidare il popolo democratico. Purtroppono mancano i pezzi buoni nel PD, come gli amministratori che vivono l’isolamento nella gestione quotidiana, non essenddo mai stata costituita la consulta degli amministratori. Mi vien da pensare che forse solo gli invisibili sono ancora in grado di leggere la presenza di una classe dirigente autorevole. Ecco, da elettore e da cittadino, credo non si possa più tergiversare. E’ per questo – conclude Iovino – che abbiamo chiesto il commissari amento della federazione, perché continuare così ci porterà allo sfascio totale”.

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