Pcdi aderisce a presidio contro la guerra davanti alla Prefettura

“Le politiche imperialiste degli USA e della NATO si spingono sempre più sui fronti di guerra, ritenendo quest’ultima come risoluzione primaria sia delle proprie difficoltà economiche che delle contraddizioni geopolitiche. La NATO, che avrebbe dovuto estinguersi dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia, si è trasformata invece in un nuovo soggetto bellico volto alla difesa dell’ordine imperialista mondiale. L’Italia, suddita silente della NATO, assume integralmente le spinte belliche imperiali…

“Le politiche imperialiste degli USA e della NATO si spingono sempre più sui fronti di guerra, ritenendo quest’ultima come risoluzione primaria sia delle proprie difficoltà economiche che delle contraddizioni geopolitiche. La NATO, che avrebbe dovuto estinguersi dopo lo scioglimento del Patto di Varsavia, si è trasformata invece in un nuovo soggetto bellico volto alla difesa dell’ordine imperialista mondiale. L’Italia, suddita silente della NATO, assume integralmente le spinte belliche imperialiste e si pone anch’essa, con moto automatico, sui fronti tragici del riarmo totale e della guerra, come evidenzia la spesa militare di circa 30 miliardi di euro, ovvero circa 80 milioni di euro al giorno: una spesa militare impressionante, una ricchezza immensa sottratta ai diritti e al welfare, un tributo di dolore sociale quotidiano pagato dal popolo italiano alle spinte imperialiste belliche degli USA e della NATO. Dalla Jugoslavia all’Afghanistan l’Italia è in guerra permanente da oltre vent’anni: in questa lunga fase temporale si è drammaticamente rafforzato il rapporto di subordinazione servile del nostro Paese agli USA e alla NATO; attraverso la violazione continua dell’articolo 11 della Costituzione si è accentuato il processo di costruzione di un nuovo ordine autoritario e liberista nel nostro Paese; le immense spese militari hanno contribuito notevolmente al manifestarsi di una miseria sociale di massa. Di fronte “al salto di qualità” delle basi USA e NATO in Italia, sempre più dotate di ordigni nucleari; di fronte alla genuflessione del governo Renzi ai chiari, imminenti e ulteriori progetti bellici imperialisti; di fronte al pericolo incombente di un nuovo impegno militare italiano in Libia, è tempo che tutte le forze comuniste, di sinistra, pacifiste, democratiche si uniscano nell’obiettivo, quanto mai urgente, di rimettere in campo, in questo Paese, un movimento di massa contro la guerra. FUORI L’ITALIA DALLA NATO, FUORI LA NATO DALL’ITALIA”. Così in una nota, la Federazione di Avellino del Partito Comunista d’Italia.

SPOT