Nuovo inizio per i Socialisti con Noi Riformatori

Nuovo inizio per i Socialisti con Noi Riformatori

Sabato 15 maggio u.s alle ore 10.00 presso la sala “Colonne” della Camera dei Deputati si è tenuto il Consiglio Nazionale dei Riformatori Azzurri. Hanno partecipato On. Francesco Colucci, già Questore Vicario della Camera dei Deputati e Presidente Nazionale di “Noi Riformatori”, l’On Antonino Foti, l’On Sabatino Aracu, il Sen Gaetano Quagliariello, On Ernesto Irmici, On Alessandro Colucci, On Pasquale Vessa, il Direttore di “Critica Sociale” Stefano Carluccio, il Segretario Nazionale Renzo De Biase, già Capo Gruppo Pdl al Comune di Milano e tutti i rappresentati delle varie Regioni. Le istanze degli iscritti della provincia di Avellino sono state degnamente rappresentate dai Consiglieri Nazionali Orazio Sorece e Giuseppe Covino. La seduta del Consiglio ha sviluppato una intensa attività politica e di discussione. I lavori hanno avuto inizio con l’introduzione del Presidente Nazionale seguita subito dalla richiesta d’intervento del Consigliere Irpino Orazio Sorece, che con determinazione ha saputo rappresentare le istanze dei suoi iscritti, evidenziando il difficile rapporto di convivenza con la classe dirigente del PDL della provincia di Avellino. Anche questo tema è stato ben evidenziato nella mozione, che verrà consegnata direttamente al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da una delegazione composta da un gruppo di Dirigenti Nazionali rappresentata dall’ On. Colucci. Nella mozione si è ritenuto opportuno sottolineare il singolare contributo che il Movimento ha apportato determinando palesemente la vittoria delle liste del PDL nelle recenti lezioni del 28 e 29 Marzo 2010 ed eleggendo tre Consigliere regionali nelle rispettive Regioni Lombardia, Lazio e Marche. Con la Mozione i Riformatori Azzurri chiedono al Presidente Silvio Berlusconi e ai Coordinatori Nazionali del PDL di prevedere e garantire una attiva presenza, negli organi dirigenti del partito, di una rappresentanza del movimento per conferire un riconoscimento alle attività e all’operato dei militanti e dei dirigenti di Noi Riformatori. Dopo l’approvazione, ad unanimità, della mozione è stato trattato il secondo ordine del giorno riguardante la federazione del Movimento “Noi Riformatori” con la Fondazione Magna Carta del Sen. Gaetano Quagliariello, la Fondazione Riformismo e Libertà del On. Cicchetto e la Fondazione Giuseppe Saragat.. E mentre si è registrata l’immediata adesione di Critica Sociale al Movimento, nel contempo, si prospettano future collaborazioni con i Circoli “La Discussione” dell’ On. Catone Giampiero. Proprio in virtù delle nuove adesione è stato deciso di modificare la denominazione da “Noi Riformatori Azzurri” a “Noi Riformatori”, con il fine di voler far confluire tutte le anime socialiste di destra e di sinistra del Movimento, che si sta autorevolmente strutturando e rafforzando a livello nazionale. Sono in atto forme di confronto con le altre formazioni politiche e culturali di ispirazione socialista come il Partito Socialista di Riccardo Nencini e i Socialisti di Zavettieri. Il progetto politico del On. Colucci è quello di costituire un’ unica e nuova aggregazione di forze socialiste riformiste. I Riformatori Azzurri sono sempre più convinti che la democrazia italiana necessità di una forza politica di ispirazione socialista in grado di saper interpretare il cambiamento nella direzione di una società più giusta e che sappia offrire una prospettiva di profonde riforme istituzionali, sociali, economiche e culturali. Noi Riformatori, saranno protagonisti delle battaglie per la meritocrazia e per il rinnovamento della democrazia e saranno custodi di quel patrimonio ideale di un secolo di storia socialista. Il movimento Noi Riformatori, fondato proprio sul principio del merito e del consenso, saprà selezionare una nuova leva di quadri sulla base della capacità e dell’iniziativa politica, del consenso elettorale e sociale. Noi Riformatori sarà una nuova forza politica socialista rinnovata e preposta al riconoscimento del merito, della creatività intesi come leva per far ripartire l’ascensore sociale bloccatosi nei lontani anni novanta.

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