Manifestazione Pd, a Roma anche i giovani democratici irpini

Sabato 11 dicembre il Partito Democratico si mobilità e scende in piazza contro il governo Berlusconi e noi saremo a Roma, con le nostre bandiere, per ribadire la nostra contrarietà a continuare in questa direzione. – A dichiararlo Giuseppe Mercurio, Segretario Provinciale GD Avellino ed Emanuela Auriemma, Responsabile dell’Organizzazione GD – Coloreremo di arancione piazza San Giovanni non per cercati effetti coreografici, ma per lanciare il nostro grido d’allarme per un’Italia e un mezzogiorno che rischiano di non farcela a superare quella crisi sempre negata da Silvio Berlusconi. Immagini e dati dipingono drammaticamente un centrodestra incapace essere guida del Paese a cui si somma oramai quotidianamente la nauseante arroganza dei suoi esponenti. Siamo governati da chi trova la propria ragione sociale esclusivamente nelle variopinte pseudo riforme che si vorrebbero rifilare al Paese e nella promozione di un ceto, che politico non è, che continua a mettere in discussione l’intero sistema politico italiano, incurante delle necessità del Paese, delle leggi e della carta costituzionale. L’essere a Roma sabato, in questa drammatica fase politica e sociale si permea, quindi, di un significato fondamentale, di cui tutti dovremo essere promotori. E’ arrivato il momento di smetterla con i giochi di potere, con le compravendite e con gli accordi di palazzo. Siamo stanchi di dover assistere al solito teatrino di una certa politica per cui si attacca, si fa marcia indietro, si alza la posta e poi si tratta e si ritratta. E’ giunto il tempo di fare i conti e capire dove sono le risposte alle domande che stiamo ponendo oramai da tempo e che l’Italia chiede. In che modo questo Governo ha aiutato le nuove generazioni? Quali sono le strade scelte per contrastare la precarietà ed il bassissimo tasso di occupazione delle donne e dei giovani? Quali norme sono state introdotte per il sostegno al reddito? Dove è nascosta la riforma delle pensioni per le nostre generazioni? Qual è il modello sociale che si vuole rafforzare con i tagli alla cultura, alla scuola e all’università? Perché Bondi è ancora ministro dopo quanto è successo a Pompei? Quali sono le prospettive che questo Governo lascia ai precari della scuola e ai ricercatori? Qual è la ratio per cui si è deciso di tagliare indiscriminatamente sulla pubblica amministrazione, senza prevedere alcuna riorganizzazione del sistema? Chi sono e quanti sono i cittadini che hanno votato per una nazione in cui i privilegiati fossero gli evasori fiscali e i grandi potentati economici? Perché, ancora una volta, i deboli sono sempre più deboli e i forti sono sempre più forti? La corsa sfrenata alla privatizzazione e la creazione di infinite società che si sostituiscono ad ogni livello alle amministrazioni pubbliche, rappresentano un virus con cui questo centrodestra sta infettando l’intero Paese e sta disseminando sconcerto e disorientamento tra i cittadini e le nostre amministrazioni, che non possono più farcela a sostituirsi a regioni e province che qui in Campania e ad Avellino sposano fedelmente la linea del Governo nazionale. Saremo a Roma per dire ancora una volta che questa Italia, così com’è, non è casa nostra !

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