Fierro: “Rispetto delle regole nel Pd? Tentativo inutile”

Fierro: “Rispetto delle regole nel Pd? Tentativo inutile”
“Aver prestato fede agli appelli all’unità ed aver lavorato per rasserenare il clima e consentire uno svolgimento sereno del congresso è stato un grave errore di ingenuità di chi, come me, ancora crede che anteporre agli interessi di parte a quelli più generali del PD sia quanto ci chiede il popolo …

Fierro: “Rispetto delle regole nel Pd? Tentativo inutile”

“Aver prestato fede agli appelli all’unità ed aver lavorato per rasserenare il clima e consentire uno svolgimento sereno del congresso è stato un grave errore di ingenuità di chi, come me, ancora crede che anteporre agli interessi di parte a quelli più generali del PD sia quanto ci chiede il popolo di centro-sinistra”. E’ quanto ha dichiarato, il presidente dell’Alto Calore Patrimonio, Lucio Fierro, in merito al voto nella Commissione Congressuale sull’anagrafe degli iscritti. “Il colpo di mano portato ieri nella Commissione Congresso (che era chiamata a decidere sull’anagrafe degli iscritti) chiarisce – continua Fierro – senza più nessun dubbio, con buona pace della credibilità di quanti ad ogni pie’ sospinto ci rivolgono appelli all’unità, chi voglia la provocazione e la rissa e chi invece abbia inutilmente tentato ancora una volta di ristabilire il rispetto delle regole ed una civile convivenza dentro il PD. Gli stessi “garanti” che solo qualche settimana fa avevano votato ritenuto che i ricorsi presentati sul tesseramento erano infondati ed avevano approvato un elenco di iscritti sulla cui regolarità avevano giurato e spergiurato, hanno, con una faccia di bronzo degna di miglior causa, dovuto prendere atto che: a)erano stati esclusi gli iscritti di Montecalvo; b)gli elenchi ancora oggi non sono stati depurati da quanti, residenti in un Comune, risultano iscritti in un altro Comune; c)in un Comune, Serino, sono state consegnate le tessere ad un quisdam de populo che ha fatto un tesseramento personale adibendo il tinello di casa sua a sede di un fantomatico circolo; d)sono state consegnate tessere a chi non aveva titolo per riceverle, provocando la auto-sospensione dal PD dell’intero circolo di Montefradane. Poi, con una incoerenza propria di chi per gli interessi di fazione non rifugge dalla incoerenza e della prepotenza, questi pseudo-garanti in due situazioni, Montemiletto ed Atripalda riconoscono che sono avvenute esattamente le stesse irregolarità che a Serino e Montefredane (pacchetti di tessere raccolti da chi non aveva titolo per farlo), ricorrono a motivazioni posticce respinge i ricorsi. Infine Lauro, è usato spudoratamente quale merce di scambio per il voto dei rappresentati di Marino e Vittoria in Commissione. Si tratta di un circolo che aveva eletto un segretario, poi commissariato illegittimamente e senza che mai gli organismi di garanzia si siano pronunciati in merito ai ricorsi presentati. Si avalla un vero e proprio scandalo: in questo paese avrebbero chiesto la tessera oltre trecento cittadini rispetto agli appena cinquecentocinquanta elettori del PD. E’ il segno inequivocabile di una situazione malsana. Invece di andare a provvedimenti che evitino al PD l’immagine di un partito “laurino”, si è scelto una parte e se ne è fatta fuori un’altra, quando sono evidenti le responsabilità di entrambe per un imbarbarimento della situazione ed il contributo di tutti i contendenti ad un gonfiamento scandaloso delle adesioni. Resta incomprensibile, per non dire altro, l’atteggiamento assunto nel voto dal rappresentante dell’area Letta-Bindi o “Bersani dei territori” che dir si voglia, che con la sua presenza ha legittimato l’intera operazione. Capiremo appresso. Di fronte a questo scempio delle regole, del buon senso, del rispetto reciproco, abbiamo abbandonato la seduta di un organismo che, illegale dalla sua costituzione, persiste nel qualificarsi come un mero braccio armato di una aggressione finalizzata a vincere il congresso con tutti i mezzi, brogli compresi. In queste condizioni il moto spontaneo della dignità imporrebbe come unica scelta possibile il ritrarsi da un campo melmoso e fetido, evitando, con la nostra presenza di dare una qualche forma di legittimazione a violenze e soprusi. Dobbiamo solo valutare se non sia proprio questo il calcolo cinico di chi, solo interessato a mantenere le proprie posizioni di potere, non aspetta altro che noi abbandoniamo il campo, non arretrando neppure di fronte al danno evidente che ne riceverà un PD irrimediabilmente diviso nel prossimo turno elettorale. Su questa alternativa – conclude Fierro – rifletteremo in queste ore e decideremo, con le forme di democrazia partecipata che ci contraddistinguono, nella riunione dell’area Bersani, lunedì prossimo”.

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