Antonia Ruggiero: “Rispettare i livelli minimi occupazionali”

L’INTERVENTO – “Salvaguardia dei livelli occupazionali, continuità dei servizi ai cittadini indigenti, commissariamento”, questi i punti fermi che Antonia Ruggiero, presidente della Commissione Politiche Sociali del Consiglio regionale della Campania, ha voluto ribadire intervenendo con determinazione nella querelle che, di fatto, ormai da molti mesi, impedisce al nuovo Ambito A04 di essere operativo e quindi di erogare servizi sociali e socio-sanitari. “In quanto presidente della Commissione Affari Sociali – afferma Ruggiero – avverto la necessità che siano garantiti i livelli essenziali di assistenza alle persone ed alle famiglie, soprattutto di quelle che versano in condizioni di difficoltà sociali ed economiche; servizi, questi, finora assicurati con professionalità da 22 professionisti del sociale (il Direttore e altre 21 unità) contrattualizzati dal Consorzio A4, una eccellenza regionale che non può essere soppressa per meri giochi politici.” “Ora però, – prosegue Ruggiero -, alla luce delle prevaricanti posizioni assunte dal Comune di Avellino, si rischia di avere uno stop nell’erogazione dei servizi ed una drammatica perdita di posti di lavoro. Infatti, – spiega il presidente della VI Commissione – la decisione unilaterale assunta dal Comune Capoluogo di non aderire al Consorzio A4 ma di rivendicare la posizione di Comune Capofila, la sede, la Presidenza dell’Ambito e la Vice-Presidenza, il Coordinatore ed i componenti dell’Ufficio di Piano scelti quest’ultimi tutti tra i dipendenti del Comune stesso, non solo racchiude in sé la volontà di prevaricare le altre amministrazioni, ma mette a rischio la posizione lavorativa di ben 21 professionisti del Consorzio A4 in quanto il comune di Avellino, per i motivi connessi al patto di stabilità, non può permettersi di aumentare di un solo euro le spese di personale. Come può, infatti, il comune di Avellino garantire che questi lavoratori continuino a svolgere il proprio lavoro quando lo stesso Comune non è stato ancora in grado di risolvere il problema dei suoi precari?” “In un primo momento – spiega ancora Ruggiero – , il comune di Avellino chiedeva addirittura l’approvazione di una Convenzione intercomunale che riservava allo stesso un voto ponderato pari al 49,6%, per poi scendere al 35,00% ed accettare, a soli 5 giorni lavorativi dalla scadenza della presentazione del Piano Sociale di Zona prevista per il 15 settembre, finalmente, il principio di una testa un voto. Ad oggi, inoltre, non è stato ancora approvato il Regolamento del Coordinamento Istituzionale, non è stata ancora approvata formalmente la forma giuridica di gestione associata dell’Ambito e non è stata ancora avviata la fase di concertazione della programmazione. Almeno né i Sindaci né il territorio di riferimento sono stati coinvolti nella definizione del Piano Sociale di Zona. Un atteggiamento, quindi, che denota una scarsa conoscenza delle tematiche sociali e dei meccanismi di governance delle gestioni associate. E’ evidente – rileva Ruggiero – che quella assunta dal Comune è una posizione strumentale, figlia di logiche elettoralistiche, e che sicuramente non ha nulla a che vedere con la salvaguardia dei livelli occupazionali e l’erogazione dei servizi sociali alle fasce più fragili della popolazione: anziani, disabili, minori ecc.” “Alla luce della situazione che si è venuta a determinare, e rilevata l’ostinazione del comune di Avellino di non tenere in considerazione che sul territorio vi è una struttura consortile che ha dimostrato negli anni di funzionare con efficacia, efficienza ed economicità – destinando il 25% del Fondo Unico di Ambito alle spese del personale ed il 75% ai servizi ai cittadini – non mi resta che chiedere il commissariamento del nuovo Ambito A04 affinché venga posta fine alla incapacità dell’Amministrazione del comune di Avellino e di qualche altro Comune del nuovo Ambito di costruire seriamente un sistema integrato d’interventi e servizi sociali in grado di garantire sia i servizi sociali ai cittadini sia gli attuali livelli occupazionali.”

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