Amministrative Avellino, le priorità per i Comunisti italiani

“Per le elezioni comunali di Avellino è giunto il tempo della chiarezza. E’ necessario dimostrare nei fatti la volontà di dare una sterzata decisiva alle sorti della città e dell’intera provincia. La coalizione di centro-sinistra potrà svolgere un ruolo determinante se saprà giungere ad un progetto politico ed amministrativo condiviso da tutte le sue espressioni, sia per quel che riguarda il candidato sindaco, sia per il programma e per la composizione delle liste. Tali scelte non possono essere…

“Per le elezioni comunali di Avellino è giunto il tempo della chiarezza. E’ necessario dimostrare nei fatti la volontà di dare una sterzata decisiva alle sorti della città e dell’intera provincia. La coalizione di centro-sinistra potrà svolgere un ruolo determinante se saprà giungere ad un progetto politico ed amministrativo condiviso da tutte le sue espressioni, sia per quel che riguarda il candidato sindaco, sia per il programma e per la composizione delle liste. Tali scelte non possono essere vissute come un fatto interno al Pd e alle sue componenti, pena lo snaturamento della coalizione e l’impossibilità di riscuotere ampi consensi a livello popolare. Il Partito dei Comunisti Italiani, pur avendo legittimamente criticato la volontà del gruppo dirigente del Pd di annullare le primarie a sole 48 ore dall’apertura dei seggi, nonostante queste fossero state decise collegialmente rispondendo alla forte richiesta di partecipazione proveniente dagli elettori, ha responsabilmente evitato di rompere l’alleanza. Riteniamo, infatti, obiettivo prioritario la costruzione di un centro-sinistra capace di farsi carico del rilancio della città di Avellino, garantendo – in discontinuità di metodi e di contenuti con il passato – un governo dell’ente in grado di dare risposte efficaci ai problemi quotidiani e di garantire una gestione trasparente della macchina amministrativa.
La questione urbanistica, per i Comunisti italiani, è centrale, come lo è la riorganizzazione dei servizi sociali e di tutti i servizi pubblici. Va assolutamente messo un argine alle dinamiche speculative ed alla cementificazione che hanno devastato e degradato Avellino. Il punto di partenza, pertanto, non può che essere la riqualificazione del costruito. Occorre un ridisegno complessivo delle funzioni dell’intera area urbana, che abbia come comune denominatore la qualità della vita, la sostenibilità ambientale e la socialità. Come sinistra della coalizione intendiamo lavorare per la realizzazione di un capoluogo più vivibile e più solidale, affrontando anche la questione della disoccupazione e della miseria crescente della popolazione. Il futuro sindaco di Avellino dovrà essere capace di innovare anche i processi decisionali. L’idea malsana dell’uomo solo al comando ha dimostrato tutti i suoi limiti ed è fallita. Sulle scelte strategiche della città è necessario coinvolgere direttamente i cittadini, le associazioni, le categorie. Bisogna restituire rappresentatività al consiglio comunale e determinare un rapporto virtuoso con i partiti e la politica, limitandone le indebite interferenze, ma al contempo attivando forme di consultazione sui temi fondamentali del rilancio della città. I partiti non debbono essere né strumenti di sottogoverno, né macchine elettorali da utilizzare solo nelle scadenze istituzionali. In una parola è necessario riattivare la piena pratica democratica che ridia un senso alla parola solidarietà. Una sfida così complessa ed ambiziosa richiede uno sforzo complessivo. Riteniamo che, nonostante le incomprensioni e le fughe in avanti di questi giorni, vi siano ancora i margini per coinvolgere nel progetto tutte le energie sociali e politiche progressiste.
Siamo dunque impegnati a trovare tutte le convergenze possibili, programmatiche e di metodo, che diano una nuova speranza alla nostra città”. E ‘quanto si legge nella nota di Giovanni Sarubbi, Segretario provinciale del Partito dei Comunisti Italiani.

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