Mercogliano, il rilancio attraverso sport e turismo: “Il fare è meglio del dire”

Gli elettori devono votare per se stessi, innanzitutto, fare i propri interessi attraverso il voto e individuare quindi il candidato che, a loro parere, può assolvere alle esigenze, ai bisogni, alle necessità.

Questo, in sintesi, il pensiero di un candidato che nella precedente consiliatura ha privilegiato il “fare” rispetto al “dire” o peggio ancora, al “promettere”.

Carmine Dello Russo è uomo di sport, che riesce a mettere in pratica sia nell’attività professionale che in quella di amministratore comunale.

E’ stato tra i più attivi sostenitori della riquilificazione della piscina comunale, nella sua veste di delegato allo sport del comune di Mercogliano.

“Non sembra ma per lo sport è stato fatto tanto, a Mercogliano, dalle piccole cose a quelle che hanno proiettato la nostra realtà e livello mondiale”.

Partiamo dalle piccole cose.

“La riqualificazione della piscina, dove centinaia di persone, prevalentemente ragazzi, sono stati iscritti ai vari corsi trovando un ambiente ideale per fare sport o semplicemente divertirsi. Poi la collaborazione con le scuole, per attivare corsi e tornei, soprattutto sono state sfruttate adeguatamente le strutture disponibili”.

Manca, però, un campo di calcio per lo sport più praticato al mondo.

“C’è un contenzioso in atto ma è interesse di tutti completare la struttura e a quel punto potremo incoraggiare la costituzione di una squadra di calcio e sostenerla affinchè porti in alto il nome di Mercogliano. Ma un campo sportivo potrà rivelarsi importante anche in prospettiva di ospitare squadre che possano svolgere periodi di ritiro in una località ideale come la nostra”.

Giro D’Italia, un argomento assai dibattuto per le critiche che hanno superato l’aspetto positivo.

“Mercogliano è così, lo sport più praticato è il denigrare e sminuire il lavoro che altri, invece, apprezzano fino a invidiarci per quanto viene fatto. Si è parlato del giro, in paese, per la storia del mancato pagamento di quanto stabilito con l’organizzazione ma è un aspetto superato, tanto che pochi giorni fa abbiamo avuto un incontro cordiale con i vertici di Rcs a San Giovanni Rotondo in occasione dell’arrivo della tappa vinta da Masnada, appartenente al team Androni di Gianni Savio e del quale il nostro amico giornalista Leondino Pescatore è capo ufficio stampa, attraverso cui è stato agevolato l’incontro. Abbiamo avuto piacere sentirci dire da Savio, nell’occasione, di avere portato fortuna con la nostra presenza, di essere ritenuti amici del ciclismo. Sono stati soprattutto rinsaldati i rapporti con un ambiente esclusivo nel quale non è facile accedere, quello della corsa più bella del mondo, nella prospettiva di riportare presto la corsa rosa a Montevergine, con la cronoscata che potrebbe partire da Pietrastornina seguendo un percorso inedito, lungo la strada che si sta realizzando per l’ascesa al Santuario”.

Il Giro ha portato visibilità, indubbiamente, a livello internazionale.

“E’ stato il compendio di un lavoro durato circa 5 anni, svolto in sordina, per la teoria del fare e non dell’apparire e quando c’è stato l’arrivo sono stati tanti a salire sul carro di chi s’era prodigato per ottenere un evento del genere il cui costo è stato esiguo rispetto al risultato mediatico. Senza trascurare di avere ottenuto interventi sul territorio con la sistemazione delle strade, da parte dell’Anas, per un valore di circa 400mila euro”.

Intanto, questa teoria del fare e non apparire, non porta la giusta visibilità per un candidato che punta alla riconferma.

“Gli anziani di Torelli, dove vivo, dicono sempre che il vino, se è buono, si vende pure senza la frasca. Il mio impegno è noto, non c’è bisogno di pubblicizzarlo, lo sanno soprattutto le persone che hanno constatato la concretezza che prevale rispetto alla inutile promessa”.

 

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