Vaccini obbligatori per i bambini: cosa cambia dopo il nuovo decreto

Salgono a dodici i vaccini obbligatori in Italia in seguito all’allarme derivante dal crollo delle coperture e dal conseguente ritorno di malattie ritenute ormai debellate, morbillo in testa.

Si tratta di direttive che entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico e obbligano, chi oggi non è in regola con i vaccini dei propri figli, a farlo entro il mese di settembre 2017.

Il nuovo decreto sui vaccini è stato dunque approvato dal Consiglio dei ministri venerdì 19 maggio e ha deciso che i bambini dalla nascita e fino ai sei anni di età possono iscriversi a nidi e scuole materne soltanto con vaccinazioni in regola, attestate dal corrispondente certificato.

Dalle scuole elementari e fino ai 16 anni, invece, sono previste sanzioni ai genitori che non vaccinano i propri figli (da 500 euro a 7.500 euro), fino alla sospensione della potestà genitoriale. Per questa fascia di età, l’iscrizione alle scuole è possibile anche se non si è in regola con i vaccini ma la scuola dovrà fare una segnalazione alla ASL che a sua volta convocherà i genitori per far fare le vaccinazioni mancanti.

Quali sono i vaccini divenuti obbligatori?

Alle quattro vaccinazioni che già lo erano per legge (ovvero difterite, tetano, poliomelite ed epatite B) si aggiungono quelle per morbillo, parotite e rosolia (la trivalente Mpr), pertosse ed Haemophilus B (che oggi vengono somministrate insieme alle quattro obbligatorie in una esavalente), varicella e meningococco B e C.

L’unica situazione nella quale i vaccini possano essere omessi o differiti è in caso di accertato pericolo per la salute, documentato da relative attestazioni cliniche. Nel caso in cui, invece, un bambino abbia già presentato le patologie indicate, sarà necessario che il pediatra disponga le analisi del sangue per accertare che abbia effettivamente sviluppato gli anticorpi.

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