Sanremo, tra social network e tastiere roventi

C’è un nuovo appuntamento social all’orizzonte, capace di scatenare l’entusiasmo dei commentatori seriali più di ogni altro evento mondano (assieme alla consegna degli Oscar, of course, che però avviene dall’altra parte del mondo quando per noi è notte fonda). Si tratta del festival di Sanremo, una lunga e appassionante settimana che in pratica è un tuffo acrobatico nella canzone italiana ‘raccontata’ dai suoi protagonisti.

E’ un universo declinato in base agli umori della società moderna, fluidi e sempre diversi, attraverso testi che spesso e volentieri sono vere e proprie poesie o grida di denuncia sociale.

Giorni pieni d’arte e gossip, anticipati da rumors e ricchi di inevitabili code di polemiche che però da sempre ‘fanno parte del gioco’.

Il ruolo di condottiero in questo tradizionale viaggio italiano è affidato al volto piacevole e sornione di Amadeus, chiamato a guidare l’edizione numero 70 della kermesse.

Come essere aggiornati

Restare sempre aggiornati sulle ultime tv su igossip.it sarà l’ideale: il conto alla rovescia è iniziato, si rincorrono già le prime voci e si commentano i titoli delle canzoni in gara.

Insomma, i motori degli appassionati – ma non solo – si scaldano in fretta e il motivo è presto detto: questa competizione canora, ormai apprezzata anche dai Millennials, rappresenta una certezza nel palinsesto tv che illumina la programmazione Rai di febbraio.

A stare incollati davanti allo schermo saranno come sempre gli specialisti e i musicofili, assieme ai curiosi e quelli che ‘non mi piace ma lo guardo’ che rappresentano una fetta interessante di pubblico (e di share).

Perché è sicuro che dalla scintillante scalinata dell’Ariston scenderanno ospiti e vip ma soprattutto gli artisti più importanti del panorama musicale nostrano: ogni canzone, fin dalle prime note, potrà sprigionare un concentrato di emozioni e – potenzialmente – diventare una hit o un tormentone che poi accompagnerà i viaggi di lavoro o di piacere in auto. Il festival della canzone italiana viene spesso e ciclicamente snobbato e criticato, ma resta sempre e comunque un faro oltre che un punto di riferimento di respiro internazionale.

Un gradimento trasversale, che riguarda anche i Millennials

L’appuntamento che da 70 anni accende i riflettori sul teatro Ariston in un trionfo di iconici fiori rappresenta un’istituzione culturale che si è saputa rinnovare intercettando anche i cosiddetti Millennials – i giovani e giovanissimi nati dal 2000 in avanti – i quali, lontani anni luce da antiquati quiz e operazioni macchinose di televoto, si sono saputi appassionare alla versione rinnovata della kermesse che parla sempre più anche il loro linguaggio.

Hanno iniziato con il dare un’occhiata curiosa, ingolositi dalla frequente presenza di vincitori dei popolari talent show per ragazzi.

Poi hanno imparato a ‘dialogare’ tramite le molte piattaforme social dedicate (a cominciare da quella ‘official’ del festival), sulle quali i commenti sono incoraggiati: da sempre, infatti, oltre ai testi delle canzoni nel mirino dei commentatori seriali finiscono gli outfit dei cantanti in gara ma anche i cambi d’abito dei presentatori e le eventuali gaffe o i colpi di scena.

Lo show della Rai suona la carica e puntuale si mette in marcia verso la porta di casa degli italiani: non importa quante canzoni ascolterete, se focalizzerete l’attenzione sulla musica o andrete a caccia di polemiche.

Sanremo è un gigante che offre molti spunti ed è in grado di assorbire tutto, accrescendo la sua popolarità per rimanere stabile oltre le nuvole.

E i big in gara?

Sono 24 ugole d’oro pronte a darsi battaglia: Achille Lauro, Alberto Urso, Anastasio, Bugo e Morgan, Diodato, Elodie, Enrico Nigiotti, Francesco Gabbani, Giordana Angi, Irene Grandi, Le Vibrazioni, Levante, Elettra Lamborghini, Marco Masini, Michele Zarrillo, Junior Cally, Paolo Jannacci, Piero Pelù, Pinguini tattici nucleari, Rancore, Raphael Gualazzi, Riki, Tosca e Rita Pavone.

Non serve essere intellettuali ed esperti delle sette note per godersi l’iniezione musicale del festival di Sanremo: contano solo le canzoni, se vi ‘arrivano’ allora significa che l’artista ha fatto un buon lavoro e si è messo l’abito del perfetto comunicatore. I giorni dell’Ariston, con tanto di red carpet d’ordinanza, riusciranno a riempire home page dei social e programmi d’approfondimento in tv prima e dopo le serate-evento.

Il verdetto finale, però, è un’altra cosa e c’è da scommettere che – tra un fischio e l’altro – anche quest’anno, come vuole la tradizione, il vincitore non metterà proprio tutti d’accordo.

Perché Sanremo è Sanremo.

Francesco Pizzigallo

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