L’insegnante? Un mestiere femminile. Record nella scuola italiana

A lanciare “l’allarme” è stata l’Ocse (l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) pubblicando “Gender imbalances in the teaching profession” (“Squilibri di genere nella professione di docente”). Secondo lo studio, infatti, la femminilizzazione della docenza è un fenomeno sociale in costante e continua ascesa e ha raggiunto il 68% nelle scuole dei Paesi europei presi in considerazione.

Uno squilibrio di genere che ha fatto sorgere non poche perplessità, tanto che in una nazione come la Gran Bretagna si è giunti all’attuazione di politiche di incoraggiamento per l’assunzione di insegnanti uomini. Tra i ventidue Paesi europei aderenti al Trattato di Schengen, la presenza femminile è quasi totale nella scuola dell’infanzia (97%), dominante alla primaria (85%), e un po’ calante alle medie (68%) e alle superiori (58%).

Per quanto riguarda l’Italia, il fenomeno è ancora più marcato. Quasi otto docenti su dieci sono donne. In base ai dati provenienti dal Ministero dell’Istruzione, la percentuale maschile nella scuola dell’infanzia statale è inferiore all’uno per cento (0,7%): su 87.701 titolari gli uomini sono appena 612. La percentuale di insegnanti maschi sale al 3,6% alla primaria, al 22% alle medie, mentre solo nelle scuole superiori la loro presenza cresce, ma su tre docenti due sono donne (il 66%). Qualche novità potrebbe esserci in seguito alle ultime immissioni in ruolo, in quanto tra i docenti italiani under 35 le percentuali di uomini sono più alte e in aumento dal 2015/2016 all’anno in corso.

Nonostante ciò, sorprende come, con una presenza così massiccia al femminile, le cariche più alte vengano comunque ricoperte dagli uomini: nonostante il 78% degli insegnanti della scuola secondaria di primo grado sia di sesso femminile, solo il 55% dei dirigenti scolastici è donna.

Tra le altre curiosità rilevate dal rapporto, si scopre come nel 2014 l’Italia ha fatto registrare la più alta percentuale di docenti ultracinquantenni tra i Paesi dell’Ocse (58% nella scuola primaria, 59% nella scuola secondaria di primo grado e 69% nella scuola secondaria superiore).

Mentre parlando di retribuzioni, si può costatare come gli stipendi dei docenti (basati su qualifiche tipiche in diversi momenti della carriera) siano relativamente bassi e variano tra il 76% e il 93% della media Ocse. Nonostante ciò, comunque, sono sempre molti i giovani italiani attratti dalla carriera dell’insegnamento.

SPOT