Gli investimenti finanziari ai tempi dei robo-broker

Non esiste una strategia infallibile per avere successo nel mondo della finanza, però è possibile attenersi a delle linee guida generali sugli investimenti per tutti coloro che decidano addentrarsi nella selva dei mercati.

È un lavoro complicato, perché la caratteristica numero uno della finanza è la volatilità di ogni aspetto che la riguardi.

Titoli, azioni, fondi, tutto rischia di scivolare dalle mani dell’ignaro e sfortunato investitore, soggetto troppo indifeso rispetto alla mano invisibile che distribuisce (male, va detto) le carte del mazzo.

Che fare, dunque?

Seguire alcune piccole accortezze, tanto per iniziare, può essere una buona idea.

A chi spera di trovare formule magiche, una brutta notizia: non ve ne sono.

Troppo liquido il mondo dei mercati per garantire solide conoscenze che, con i greci, chiameremmo epistemiche (che rendeva proprio l’idea di qualcosa che veniva posseduto e trattenuto a sé).

Si possono però, come detto, seguire delle regole generalissime. Innanzitutto, è fondamentale avere bene in mente l’obiettivo. Può sembrare una sciocchezza, ma molti investitori, specie se inesperti, tendono a buttarsi in acqua senza braccioli, al solo scopo di divertirsi un po’; pessima idea.

Conoscere il proprio orizzonte significa poter discernere l’investimento più idoneo al raggiungimento della propria meta. Voler guadagnare e basta non è sufficiente.

Bisogna sapere quanto, con quale margine di rischio, entro quale orizzonte temporale raggiungere ciò che abbiamo in mente. I consulenti finanziari, ne parliamo fra poco, servono a questo.

Secondo punto, freddezza.

I rendimenti oscillano, oscillano per forza, farsi prendere dal panico è il modo migliore per sbagliare. Se ci si è prefissati di guardare le carte alla fine della partita, inutile alzarsi dal tavolo prima del tempo.

Terzo, basta con le metafore. La finanza non è il poker, andare all-in non è una strategia vincente. In altre parole, diversificare, diversificare, diversificare.

 Abbiamo accennato all’importanza assunta dai consulenti. Essi sono coloro ai quali affidiamo, letteralmente, i nostri soldi e la nostra speranza di felicità.

Esperti nel settore, ci aspettiamo sempre che siano infallibili. Non è così.

Da qualche anno, però, c’è una nuova opzione sul piatto: i Robo-Broker. La tecnofinanza, che sta prendendo sempre più piede in un terreno fin qui dominato dalle tradizioni, può cambiare il futuro degli investimenti? No, ma può correggerne alcuni degli elementi più scivolosi.

I Robo-Broker non sono altro, si fa per dire, che software basati su algoritmi e formule matematiche. L’investitore fornisce i dati (obiettivi, capitale a disposizione ecc), il software restituisce le migliori opzioni di investimento.

Sembra tutto molto semplice, ed in effetti non è così complicato.

I costi sono molto più bassi. Alcuni software possono anche gestire l’intero portafoglio, esattamente come un consulente classico. Attualmente, specie in Italia, si continua a preferire il rapporto umano.

Il calore della voce, una pacca su una spalla, una stretta di mano, sembrano valere più del rigore, ma anche dell’astrattezza, delle formule matematiche. Un modello misto per il futuro è la prospettiva più credibile. E più desiderabile.

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