Cucinare per gli altri? Fa bene alla salute!

Oltre a essere un piacevole passatempo, pare proprio che cucinare per gli altri (preparare dolci nello specifico) abbia evidenti effetti terapeutici. A spiegarlo alcuni scienziati statunitensi della Boston University e dell’University of Massachusetts in un articolo pubblicato sull’HuffPostUsa che hanno evidenziato come la preparazione di dolci rappresenti una forma di auto-espressione e di comunicazione che aumenta la sua efficacia quando lo si fa per altre persone.

Si tratta, infatti, di una pratica che consente all’individuo di dare libero sfogo alla propria creatività, cosa che si collega al benessere generale che ne deriva. Una sorta di sensazione di sollievo dallo stress.

La preparazione di un dolce presuppone una serie di attenzioni: ci sono le azioni del calcolo degli ingredienti, dei pesi, della concentrazione mentale a seguire o a ideare una ricetta, ci si concentra su odori e sapori, dunque si dà vita a un atto di consapevolezza del momento presente che può aiutare a ridurre lo stress, un po’ come nel caso della meditazione.

Lo stress rappresenta oggigiorno un elemento molto determinante nella vita delle persone a causa dei ritmi frenetici e delle preoccupazioni che la vita quotidiana mette di fronte a ciascuno, e trovare una maniera per affrontarlo è utile per condurre una vita più sana.

L’analisi scientifica mette inoltre in evidenza come la preparazione dei dolci finalizzata al dono per altri è un’azione molto importante anche per la trasmissione dei propri sentimenti. Ciò perché il cibo creato con le proprie mani è uno “strumento” importante per le persone che provano difficoltà a esprimere a parole le proprie sensazioni ed emozioni. E non è un caso, dunque, che diverse culture considerino il cibo come un’espressione d’amore.

Se ne ribadisce, ancora, il valore dell’altruismo, nella maniera in cui sfornare un dolce con l’intento di offrirlo in dono rappresenta un sacrificio fatto per qualcun altro, regalandogli allo stesso tempo un po’ del proprio tempo e un po’ delle proprie competenze. Si regala sempre un po’ di se stessi, insomma.

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