Cosa si cela dietro al successo del gioco online

Non è il primo e non sarà sicuramente l’ultimo anno che vede la Campania come una delle regioni più attive per ciò che riguarda la spesa nel gioco online.

Le motivazioni dietro un tale successo sono diverse e alcune di queste sono da ricercare anche in una componente culturale molto forte nella regione di Napoli. 

La cultura della cabala e della smorfia

Che nella cultura campana siano preponderanti elementi come la fortuna e i “numeri” non è un segreto.

Difatti, è proprio di origine napoletana la famosa smorfia, vero e proprio libro che lega sogni, accadimenti ed eventi a numeri.

La massima espressione di questa cultura, che affonda le proprie radici già nell’antica Grecia con il culto della oniromanzia e nell’ebraismo con l’arte della cabala, è la celebre tombola, gioco molto popolare che si trova nelle case di qualsiasi famiglia italiana e viene rispolverata ogni anni in concomitanza del periodo natalizio.

Altri giochi della tradizione italiana erano e sono legatissimi al culto e all’interpretazione di sogni e avvenimenti della vita di tutti i giorni: un esempio su tutti sono il Lotto e il Superenalotto, giochi a estrazione molto in voga in particolare per tutto il ‘900, ma che trovano le proprie radici addirittura già nel 1528 a Firenze. 

È infatti nel capoluogo toscano che si hanno notizie della prima vera e propria banca del Lotto.

Vien da sé che con tutto questo bagaglio di tradizione e costumi, la passione degli italiani e in particolare dei campani per il gioco abbia seguito la naturale transizione dalle lotterie popolari all’intrattenimento ormai preponderantemente online, nelle forme dei casino online, delle piattaforme virtuali e di altre forme d’intrattenimento digitali che hanno come vantaggio il fatto di essere fruibili in qualsiasi posto e modalità.

Superstizione e fortuna 

Altri concetti molto legati al gioco sono quelli di superstizione e di fortuna: anche qui, gli italiani sono estremamente interessati a questi due elementi.

L’Italia è forse uno dei paesi più scaramantici che esistano e quest’elemento è vivo in tutte le regioni della penisola, da Nord a Sud, tanto da essere presente anche in prodotti di cultura di massa come canzoni, film e opere teatrali.

Come dimenticare la pellicola Questa è la vita, commedia composta da quattro atti e ispirata alle novelle di Pirandello del 1954, diretta da quattro autori del calibro di Fabrizi, Zampa, Soldati e Pàstina.

Ebbene in uno degli episodi dal nome La patente, Totò interpreta la figura dello iettatore Rosario Chiàrchiaro, capace secondo le credenze del quartiere di portare mala sorte agli altri con la sola forza dello sguardo.

Superfluo dire che il concetto di superstizione trova la sua massima espressione nel Sud Italia: corni, gesti scaramantici, la sfortuna auto indotta se si passa sotto una scala o se ci attraversa la strada un gatto nero e i sette anni di disgrazia se si rompe uno specchio sono soltanto alcune delle innumerevoli credenze popolari.

Nella cultura napoletana, e per estensione anche campana, esistono anche delle figure quasi mitologiche che avrebbero la capacità di trasmettere fortuna o sfortuna.

Esiste per esempio il munaciello, spirito dispettoso nato da un amore fra una donna ricca e un garzone: questo personaggio si introduceva in casa dei napoletani dai canali di scolo per rubare.

Poi c’è ancora la bella ‘mbriana, personaggio che dà il nome anche a una canzone di Pino Daniele: questa donna, in contrapposizione con la sfortuna portata in casa dal munaciello, sarebbe in grado di recare buona sorte, ma è impossibile vederla, poiché non appena la si dovesse avvistare si trasformerebbe in un geco. 

Rimanendo in tema di numeri, il gioco online in Campania rappresenta un settore in crescita.

La cultura popolare presente in maniera così intensa nella regione di Napoli fa infatti registrare un numero di giocatori altissimo: ben 2,3 milioni di giocatori nel 2019, di cui oltre 600 mila assidui, per una spesa pro capite media di 90 euro.

Il 62% dei giocatori è di sesso maschile e l’età media varia dai 30 ai 45 anni: in questa fascia d’età troviamo oltre il 77% dei giocatori, aiutati anche da una maggiore confidenza con i dispositivi mobili.

La Campania si presenta sul podio fra le regioni che hanno speso di più nel 2019, arrivando a quasi 2 miliardi di euro complessivi a fronte dei 36,4 miliardi totali spesi in Italia.  

Francesco Pizzigallo

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