Solofra: licenziato e mai reintegrato

Solofra: licenziato e mai reintegrato
In Italia la questione di stringente attualità è quella della durata eccessiva dei processi. In questo caso il tribunale si è espresso da tempo ma nonostante tutto la pronuncia dei giudici resta in sospeso. La vicenda è quella di Mario Fracchia, impiegato presso l’impianto di depurazione di via Carp…

Solofra: licenziato e mai reintegrato

In Italia la questione di stringente attualità è quella della durata eccessiva dei processi. In questo caso il tribunale si è espresso da tempo ma nonostante tutto la pronuncia dei giudici resta in sospeso. La vicenda è quella di Mario Fracchia, impiegato presso l’impianto di depurazione di via Carpisano. Un anno fa il lavoratore solofrano fu raggiunto da un provvedimento di licenziamento avverso il quale fece opposizione. Il tribunale si espresse in suo favore imponendo al datore di lavoro la reintegrazione nel posto di lavoro. Ad un anno di distanza quella reintegrazione non è ancora arrivata. Anzi il datore di lavoro ha presentato opposizione alla pronuncia del tribunale del lavoro di Avellino. A rendere questa vicenda ancora più amara è il fatto che il datore di lavoro, nel caso di Mario Fracchia, è lo Stato o meglio una sua articolazione: il commissariato di Governo per il superamento dell’emergenza Sarno. Quello stesso Stato che a livello centrale si attiva per sostenere i lavoratori ed aiutarli a fare fronte alla crisi nel caso del signor Fracchia si accanisce nei suoi confronti e della sua famiglia per negargli il diritto ad occupare il suo posto di lavoro. “Quello che mi ferisce, spiega, è il fatto di essere stato lasciato da solo. Nonostante ci sia una sentenza del tribunale, le istituzioni hanno preferito voltarsi dall’altra parte. Anziché fornire un aiuto concreto nei fatti le Istituzioni, il comune prima di tutti, hanno preferito lavarsene le mani e fare finta di accorgersi di quanto sta accadendo”

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