Pdl Atripalda: si rispettino i principi democratici

Pdl Atripalda: si rispettino i principi democratici
A seguire vi proponiamo la nota emanata dal direttivo del Pdl atripaldese:
“Su sollecitazione del vice coordinatore vicario provinciale del Pdl, il circolo di Atripalda di via Fiume aveva rassegnato nelle sue mani le aspirazioni di 130 tesserati, provenienti da F.I./A.N./D.C.A, per la nomina di…

Pdl Atripalda: si rispettino i principi democratici

A seguire vi proponiamo la nota emanata dal direttivo del Pdl atripaldese:
“Su sollecitazione del vice coordinatore vicario provinciale del Pdl, il circolo di Atripalda di via Fiume aveva rassegnato nelle sue mani le aspirazioni di 130 tesserati, provenienti da F.I./A.N./D.C.A, per la nomina di un coordinatore ampiamente condiviso che avrebbe dovuto traghettare il partito verso traguardi ambiziosi ed obiettivi concreti. Purtroppo, contravvenendo a quanto da esso stesso richiesto ed in dispregio delle più elementari regole della democrazia, il coordinamento provinciale, rappresentato ai massimi livelli dall’on. Giulia Cosenza e dal sig. Gino Cusano, disattendeva completamente la volontà della base con una nomina tutt’altro che condivisa ed assolutamente inadeguata al ruolo da svolgere nel paese. Questo comportamento scelerato ha posto il Pdl locale in un drammatico e pericoloso isolamento con il conseguente rischio di consegnare il paese per altri 20 anni nelle mani della sinistra, che questo circolo combatte quotidianamente sul territorio ed in consiglio comunale. Pertanto, una grande e significativa componente dei tesserati pdl di Atripalda chiede l’immediata convocazione di un’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno l’elezione democratica del coordinatore cittadino. In mancanza di tale convocazione, constatato che questi comportamenti assolutamente scorretti ed impropri della dirigenza provinciale hanno trovato riscontro in molte realtà della provincia di Avellino, il circolo di via Fiume di Atripalda promuoverà sul piano provinciale iniziative atte a catalizzare tutto il dissenso che si è generato grazie al completo senso di irresponsabilità che domina il partito nelle sue figure più apicali. Questi personaggi, eletti anch’essi per nomina e non per giuste elezioni, guidano il partito come un affare domestico ritenendo di non dover dare conto ad alcuno e di ignorare completamente le esigenze e le richieste del territorio a seconda della convenienza dei loro gruppi di appartenenza. A costoro chiediamo un atto di estrema ratio convocando d’urgenza le assemblee elettive per quelle realtà dove il tesseramento lo consente, evitando così lacerazioni inutili che farebbero solo male al partito ed alla provincia”.

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