Altavilla, schermaglie dopo convegno Pd su immigrazione

Altavilla, schermaglie dopo convegno Pd su immigrazione
Immigrazione, dopo il convegno organizzato dal partito democratico, ecco la lettera aperta di Gianluca Camerlengo, Consigliere Comunale delegato ai Servizi Sociali e componente Consiglio di Amministrazione del Consorzio Piano di Zona A4:
“Leggevo il resoconto riportato dal suo giornale in merit…

Altavilla, schermaglie dopo convegno Pd su immigrazione

Immigrazione, dopo il convegno organizzato dal partito democratico, ecco la lettera aperta di Gianluca Camerlengo, Consigliere Comunale delegato ai Servizi Sociali e componente Consiglio di Amministrazione del Consorzio Piano di Zona A4:
“Leggevo il resoconto riportato dal suo giornale in merito al convegno organizzato dal Partito Democratico di Altavilla Irpina sulle delicate questioni dell’immigrazione. Un tema certamente interessante e che, riferito alle nostre zone, può essere spunto di tante considerazioni, diverse tra loro ma, comunque, per la comunità altavillese fortunatamente molto distanti dalle tristi vicende emerse dai fatti di Rosarno. I cittadini di Altavilla hanno sempre dato grande esempio di solidarietà e di disponibilità verso tutte quelle persone, stranieri e non, che hanno avuto modo di trascorrere qui parte della propria esistenza. Un esempio lampante che mi sovviene è l’ospitalità data ai bambini di C(ernobyl, in seguito a quell’immane catastrofe dell’esplosione della centrale atomica ucraina, da tante famiglie altavillesi che in maniera encomiabile si presero cura di loro per molti anni. Un rapporto umano indelebile che quei piccoli, oggi adulti, ancora tengono vivo con il nostro paese. Dall’ufficio di Piano del Consorzio A4, che cura i servizi sociali per l’ente, risulta che questa tendenza storica è confermata anche oggi, tanto che non risultano agli assistenti sociali problematiche legate all’integrazione. Anzi specifiche iniziative si stanno anche svolgendo, con l’attivazione di un centro di aggregazione pomeridiano rivolti ai più piccoli, ove non si effettua alcuna distinzione fra immigrati o nativi. Ma non so se tutto questo è stato offerto alla discussione degli illustri convegnisti venuti ad illuminare le coscienze degli altavillesi. Il dubbio mi si pone leggendo le dichiarazioni riportate e virgolettate dalla stampa che qualche sconcerto mi hanno procurato. In primis non mi sembra che in questa comunità sia oppressa la libertà di opinione e di confronto: Su questo punto voglio essere molto esplicito. È vergognoso riportare un immagine del proprio paese in modo così di parte e poco veritiero. Senza nasconderci dietro ad un dito, l’amministrazione comunale con a capo il sindaco Villani ha sempre favorito le iniziative che sono venute dalla cittadinanza (vedi le intitolazioni di alcune vie e piazze), ha sempre appoggiato con lealtà i progetti presentati anche da organismi dove qualche relatore è parte attiva del direttivo e certamente non ci si è mai soffermati a guardare il colore politico del proponente. Forum Giovanile, Informagiovani non sono attività attuabili senza un amministrazione comunale che li programmi , sostenga e si assuma responsabilità, anche economiche, nei confronti di enti sovra comunali. Ogni amministrazione ha avuto sostegno o critiche dalla popolazione, questo è il sale della democrazia, ma affermare che “Erano anni che ad Altavilla non si produceva un’iniziativa politica di tal genere e che”iIl confronto politico, la dialettica, lo scambio di opinioni, il dibattito culturale sono stati via via relegati, fino a divenire marginali, se non fastidiosi, con “l’era Villani”, è un atto di una presunzione ed arroganza assoluta. Nella mia esperienza amministrativa ricordo il periodo in cui un gruppo considerevole di giovani altavillesi incominciarono ad incontrarsi su tematiche molto importanti come il lavoro e la politica. Al centro delle polemiche finì l’allora presidente della provincia, Franco Maselli, a cui si contestava la scarsa attenzione verso il nostro territorio, anche a quel tempo, o meglio in quella era, l’amministrazione Villani diede prova di equilibrio ed apertura organizzando un consiglio comunale aperto in cui ci si confrontò con la cittadinanza ed in cui si toccarono, difendendo anche l’operato del presidente della provincia in carica, tutte le problematiche richieste dal confronto. Questi, come piace sempre dire a Villani stesso, sono fatti e non parole. Come sono cose concrete, le tante iniziative messe in essere dall’amministrazione comunale in questi anni: dall’urbanizzazione delle zone rurali (dove ancora molti cittadini erano privi dei servizi primari) ai tanti lavori pubblici messi in essere. Potrei continuare ma non voglio uscire dal tema come hanno fatto, invece, gli amici del PD sabato scorso (infatti le critiche mosse sui lavori pubblici che attinenza avevano con l’immigrazione non me lo spiego), la seconda riflessione su quello letto è in base alla proposta “di un’anagrafe dei cittadini stranieri che i nostri consiglieri comunali si faranno carico di perorare”. Credo, o almeno lo spero, che questa sia una frase mal riportata e che non esprima il vero concetto dell’estensore della proposta, perché sembra celare quel dispositivo, dal triste sapore xenofobo, molto simile o vicino parente della schedatura. Già l’attuale legislazione lascia molte perplessità come si evince dagli interventi che arrivano non solo dal campo dell’opposizione parlamentare ma anche dalla Chiesa. Una posizione, quella Vaticana, su cui mi riconosco. Sul tema dell’immigrazione la Chiesa ha, infatti, una sua visione, che non è buonismo (le viene riconosciuto – con un po’ di sussiego – di fare la parte sensibile della nostra società). E’ una visione che viene da lontano. Pio XII, nel 1952, ne fece oggetto di una Costituzione apostolica. Giovanni XXIII ha parlato di diritto all’immigrazione e all’emigrazione. L’emigrazione è una realtà costante della storia umana che, nel mondo globalizzato, subisce oggi forti accelerazioni per l’attrazione del benessere, per il calo demografico europeo, per le grandi povertà. Il vero problema è come gestire questa realtà: se farne uno choc o una chance. Quindi non vorrei che la proposta del Pd Altavillese sull’immigrazione possa essere parafrasata con le parole di Benedetto XVI, che più volte ha sottolineato il rischio di un «congedo dalla storia» dell’Europa sulle attuali politiche sostenute dai governi. E considerato che ad Altavilla Irpina, sia per il lavoro svolto in passato dalle istituzioni preposte all’assistenza sociale e sia perché fortunatamente non si registrano grosse problematiche legate all’integrazione di cittadini stranieri, anche perché nelle attività programmate dal Piano di Zona (Crescere Giocando ed altro) partecipano regolarmente bambini non italiani, non abbiamo bisogno di interventi che ci facciano “derogare dall’intelligenza”.

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