Vertenza Ipercoop, anche il Pd contro la cessione

Il segretario regionale del Partito Democratico della Campania e candidato del Pd alla Camera dei Deputati nella lista Campania 2 Enzo Amendola e il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino esprimono “perplessità e preoccupazione” in merito all’ipotesi di riassetto societario dei punti vendita campani di grande distribuzione legati al marchio Coop. “Il piano che si va profilando – affermano Amendola e Cozzolino – non ci convince perché finirebbe per non garantire un r…

Il segretario regionale del Partito Democratico della Campania e candidato del Pd alla Camera dei Deputati nella lista Campania 2 Enzo Amendola e il vice capodelegazione del Pd al Parlamento europeo Andrea Cozzolino esprimono “perplessità e preoccupazione” in merito all’ipotesi di riassetto societario dei punti vendita campani di grande distribuzione legati al marchio Coop. “Il piano che si va profilando – affermano Amendola e Cozzolino – non ci convince perché finirebbe per non garantire un ruolo significativo ed adeguato alla cooperazione nel sistema della distribuzione alimentare della seconda regione d’Italia. Cedere infatti il 49% della proprietà dei supermercati Coop ad un soggetto privato che viene da altri settori, vuol dire snaturare un marchio che per storia, tradizione e competenze rappresenta una garanzia per i consumatori e una tutela per i lavoratori. Il marchio Coop è da sempre, nel settore della distribuzione alimentare, sinonimo di trasparenza e di sicurezza per l’economia del territorio e per i cittadini. Queste prerogative vanno assolutamente mantenute anche nel nuovo riassetto. Perciò si valuti, anche con il contributo delle forze sindacali, un altro percorso che sia più adeguato a tutelare le cinque realtà distributive (Avellino, S. Maria Capua Vetere, Afragola, Quarto e Napoli) e i quasi mille lavoratori, compreso l’indotto, che in esse sono impegnati. La Campania, in un momento di crisi economica così grave, non può permettersi ulteriori arretramenti, né possiamo lasciare che si perdano altri posti di lavoro”, concludono Amendola e Cozzolino.

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