UIL: Con il patto della salute, cresce la pressione fiscale

UIL: Con il patto della salute, cresce la pressione fiscale
Con il patto della salute siglato nei giorni scorsi da Governo e Regioni, con gli aumenti automatici delle Addizionali Regionali IRPEF (0,3%) e IRAP (0,15%) oltre il massimo consentito dalla Legge, oggi fissato all’1,4% diventa probabile l’aumento della pressione fiscale per i cittadini. Ci sarà inf…

UIL: Con il patto della salute, cresce la pressione fiscale

Con il patto della salute siglato nei giorni scorsi da Governo e Regioni, con gli aumenti automatici delle Addizionali Regionali IRPEF (0,3%) e IRAP (0,15%) oltre il massimo consentito dalla Legge, oggi fissato all’1,4% diventa probabile l’aumento della pressione fiscale per i cittadini. Ci sarà infatti un aumento considerevole della spesa corrente, soprattutto nel Mezzogiorno, per la facoltà di utilizzare le risorse del FAS a copertura del debito della sanità. Dal prossimo anno si potrebbero registrare degli aumenti medi dell’Addizionale Regionale IRPEF di 42 euro pro capite che, tradotto, significa un esborso complessivo annuo di 292 euro pro capite. Se in tutte le Regioni si applicassero le sanzioni previste dal Patto per la Salute con gli aumenti delle aliquote oltre il limite fissato, ciò significherebbe un aumento 105 euro medi pro capite ed una Addizionale Regionale IRPEF che peserebbe sulle tasche dei contribuenti per 355 euro annui medi pro capite. Cosa quest’ultima, che interessa soprattutto i contribuenti residenti nelle 6 Regioni alle prese con la copertura dei disavanzi sanitari (Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Calabria e Sicilia) che potrebbero subire un aumento medio, quasi certo, di 56 euro annui pro capite. Ciò significherebbe, complessivamente, un passaggio dagli attuali 265 euro, ai 321 euro annui medi pro capite. E’ quanto calcolato da una elaborazione della UIL Servizio Politiche Territoriali, che ha analizzato il gettito delle Addizionali Regionali IRPEF estrapolandole dai Bilanci di previsione delle Regioni 2009 e le aliquote applicate per l’anno in corso. “Insomma – ha dichiarato in merito alla questione il segretario generale della Uil di Avellino Franco De Feo – un ennesimo atto del governo Berlusconi che mette in difficoltà proprio il Mezzogiorno d’Italia. Gli aumenti dell’addizionale regionale Irpef, infatti, toccheranno le regioni, come la nostra, con difficoltà economiche sul piano sanitario. Ancora una volta si è operato il saccheggio dei fondi Fas per sanare il debito sanitario provocato da anni di cattiva gestione della cosa pubblica. E per questo chi pagherà saranno di nuovo i cittadini del Sud Italia. E l’aumento della pressione fiscale colpire, come sempre, i lavoratori dipendenti, già in forte difficoltà. Con questa finanziaria, il Governo mette un carico sulle spalle delle famiglie italiane , il cui peso si avvertirà nel primo semestre del prossimo anno”.

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