Petruzziello (Cgil): “Arrogante l’atteggiamento della Fiat”

AVELLINO – L’esecutivo della CGIL di Avellino di questa mattina è servito ad analizzare due attualità drammatiche registrate nelle ultime ore, e cioè la chiusura dell’impianto Iribus di Flumeri decretato dalla FIAT e i dubbi sollevati dal presidente di Assindustria di Avellino sulla possibilità che la Regione non riesca, ancora una volta, a dare risposte sul Patto per lo sviluppo della Provincia di Avellino. A queste due urgenze locali si è aggiunta la manovra finanziaria varata dal Governo, che non poteva essere più penalizzante per il Mezzogiorno e per le fasce deboli. Il segretario provinciale della CGIL di Avellino, Vincenzo Petruzziello, recependo le indicazioni dell’esecutivo definisce “arrogante l’atteggiamento della FIAT, che mentre si ragionava sul rilancio dell’azienda di Flumeri, già ridotta nell’ultimo anno da 1.400 dipendenti a 700, improvvisamente ne decreta la chiusura. Sembra – osserva Petruzziello – che questo voglia essere il primo atto intimidatorio dell’azienda torinese nei confronti dell’accordo unitario sindacati-confindustria, solo che la FIAT dovrebbe preoccuparsi di fare impresa e non politica. La decisione di FIAT, tra l’altro arriva proprio mentre si stava tentando di avviare con la Regione Campania un programma per il riammodernamento del parco autobus delle aziende regionali che avrebbe garantito alla fabbrica di Flumeri commesse per cento milioni di euro, per cui la scelta della società torinese è anche anti economica e sembra a tutto tondo un elemento che mira ad esasperare le tensioni sociali e ad incrinare i rapporti tra le parti sociali. L’arroganza di FIAT aumenta i sospetti anche sul futuro della FMA di Pratola Serra e su tutti gli insediamenti produttivi del Mezzogiorno legati a FIAT. E’ necessario a questo punto aprire un tavolo nazionale con al centro la vicenda dell’Irpinia, che obblighi FIAT a venire allo scoperto, a manifestare apertamente le proprie intenzioni, che sembrano ormai chiare”. Le preoccupazioni della CGIL sul futuro degli stabilimenti FIAT in Irpinia fanno il paio all’allarme lanciato dal presidente di Assindustria Avellino, Sabino Basso, sull’incertezza legata al Patto per lo sviluppo e sulla possibilità che ancora una volta la Regione Campania, faccia scadere i termini fissati nel corso degli stati generali (13 luglio) senza dare risposte. “Abbiamo valutato – dice Petruzziello – positivamente le affermazioni del presidente Basso e condividiamo le sue preoccupazioni. Registriamo anche che Basso sostiene quanto da tempo la CGIL di Avellino denuncia e cioè la mancanza di risposte da parte della Regione Campania, l’assenza della politica, dei rappresentanti politici irpini, soprattutto quelli di maggioranza alla Regione e al Governo. Non ci resta che prendere atto che tutti i firmatari del Patto, industriali e sindacati – osserva Petruzziello – hanno una visione ed un sospetto comune: entro il 13 luglio, termine indicato nel corso degli Stati generali, la Regione difficilmente riuscirà a offrire le proprie valutazioni sulla fattibilità delle misure del Patto e ancor più improbabile che venga convocato il tavolo per la verifica delle disponibilità finanziarie come si era stabilito. Rispetto a ciò non resta che mantenere fede all’ultimo documento sottoscritto che prevedeva l’organizzazione di un’assemblea pubblica qualora il termine del 13 luglio non fosse stato rispettato. Credo – afferma Petruzziello – che l’apertura di credito e l’attesa siano andate ben oltre la ragionevole disponibilità ed è ora che la politica Irpina faccia la sua parte. Rispetto alla mancate risposte, dopo l’assemblea pubblica è necessaria una mobilitazione generale in quanto è finito il tempo dell’attesa e della denuncia ed occorre ora prepararsi ad essere attivi, anche perché mentre sindacati e industriali si impegnano nel trovare soluzioni le risposte del Governo regionale e nazionale sono di segno uguale e contrario”. Il riferimento di Vincenzo Petruzziello è anche alla manovra finanziaria varata dal Governo che “è negativa – commenta – non individua una strategia di sviluppo e per uscire dalla crisi, penalizza il Mezzogiorno e mette in ginocchio gli enti locali e le Regioni. Anche per questo temiamo che non vi sia alcuna prospettiva per l’Irpinia rispetto al Patto per lo sviluppo, viste le ristrettezze imposte al Sud dal patto Tremonti-Bossi. I tagli per 9 miliardi di euro ai comuni ed alle regioni, lo spostamento dei fondi Fas, che dovevano servire per le grandi infrastrutture, decretano anche la morte del federalismo fiscale. Il Governo sceglie la strada della stagnazione e costringe il Mezzogiorno alla decrescita ed all’impoverimento, mentre aumenta il peso sui pensionati, sulle fasce deboli, sui piccoli risparmiatori, con la tassazione dei titolo di Stato, mentre si lasciano invariati i prelievi sulle rendite e sulle ricchezze più importanti Contro la manovra del Governo, la CGIL di Avellino è pronta a supportare tutte le iniziative di mobilitazione, a partire da quella del 15 luglio dei pensionati, “che – dice Petruzziello – subiscono un vero e proprio taglieggiamento dalla manovra, mentre i tagli richiesti ai costi della politica vengono rinviati. Mi auguro che a partire dall’accordo unitario siglato dai sindacati, si possa finalmente riprendere la strada dell’unità anche sul versante della mobilitazione e della partecipazione alle azioni contro il Governo e contro la politica economica miope e senza prospettiva per il Mezzogiorno, che deve diventare problema nazionale e non elemento residuale dell’azione di Governo, che invece di tagliare anche i fondi europei dovrebbe invece prevedere la destinazione di fondi ordinari senza sostituirli con altre voci di finanziamento”.

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