Pasqua, in provincia gli agriturismi battono ristoranti e alberghi

“Sold out” nelle strutture agrituristiche della provincia di Avellino in vista dei prossimi giorni di festa. Nonostante il meteo non prometta l’atteso primo caldo primaverile, gli agriturismi sono quasi al completo, almeno per quanto riguarda i pranzi di Pasqua e Pasquetta. Lo conferma un monitoraggio della Coldiretti Avellino. “Si stima complessivamente un trend positivo rispetto all’anno scorso – spiega il direttore di Coldiretti, Salvatore Loffreda – una scelta consapevole da parte dei consum…

“Sold out” nelle strutture agrituristiche della provincia di Avellino in vista dei prossimi giorni di festa. Nonostante il meteo non prometta l’atteso primo caldo primaverile, gli agriturismi sono quasi al completo, almeno per quanto riguarda i pranzi di Pasqua e Pasquetta. Lo conferma un monitoraggio della Coldiretti Avellino. “Si stima complessivamente un trend positivo rispetto all’anno scorso – spiega il direttore di Coldiretti, Salvatore Loffreda – una scelta consapevole da parte dei consumatori che proviene da una volontà di scoprire le tradizioni gastronomiche del territorio e le molteplici offerte legate alla multifunzionalità delle aziende agricole, dagli orti ai centri relax, ai maneggi alle escursioni”. “Prevediamo una durata media del soggiorno molto limitata – conferma Loffreda – al massimo di una notte, con una spesa media di 60 euro a persona per il pernottamento e pranzi di festa che variano dai 20 ai 30 euro a persona. La tendenza è quella di una generale riduzione della durata dei soggiorni vacanzieri e una ricerca orientata al low cost. Un trend piuttosto problematico per le aziende perché gli agriturismi si trovano a dover fare i conti con una maggiore quantità di ospiti in periodi meno lunghi, con tutte le difficoltà a incastrare e conciliare le diverse prenotazioni”. Richieste, spiegano dalla Coldiretti, che provengono esclusivamente dal mercato regionale e locale: “Pur col persistere della crisi – sottolinea Loffreda – riuscire a consolidare e aumentare le presenze è un segnale confortante che ci fa ben sperare. Molti operatori agrituristici hanno compreso la necessità di ampliare la gamma dei servizi e ciò consente alle strutture di recuperare in termini di competitività”.

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