Melchionna: “Sulla Irisbus serve coesione della politica”

“In merito alle polemiche che stanno sorgendo sulla vertenza irisbus tra i rappresentanti politici irpini e non, ritengo sia necessario in questo momento mettere da parte ogni tipo di strumentalizzazione e sterili prese di posizione che potrebbero danneggiare la delicata situazione dei lavoratori. Mai come oggi è richiesta una grande coesione per risolvere questa vicenda della irisbus e dei suoi lavoratori”. Lo dice in una nota il segretario provinciale della Cisl, Mario Melchionna. “La politica deve svolgere il suo ruolo fino in fondo – aggiunge – mettendo da parte le ideologie e le fughe in avanti per tirare acqua al proprio partito. Serve soltanto una forte presa di posizione unitaria, politici, sindacati, istituzioni e società civile e religiosa per contrastare l’ennesimo scempio a danno dell’irpinia. La vertenza Irisbus e dell’indotto è una partita molto grande che va ben oltre la semplice chiusura di un’azienda,per noi irpini significherebbe la fine dell’industria e dello sviluppo economico e occupazionale dell’intera provincia. Ma la vicenda come da tutti ribadito, rappresenta una questione di importanza regionale e addirittura nazionale. Ecco perchè è indispensabile restare uniti nella battaglia, per questo siamo obbligati a fare squadra tutti nessuno escluso, ognuno deve dare il massimo con il proprio ruolo in questa delicata vicenda. Servono coesione e lucidità nelle azioni che tutti insieme sapremo mettere in campo per costringere il governo ad investire e la Fiat e restare in italia. Quindi sarà fondamentale che il giorno 3 agosto all’incontro con i ministri ci siano tutti rappresentanti sindacali, istituzionali e politici di tutti i livelli e soprattutto del Presidente Caldoro. Sono sicuro che se riusciremo a restare uniti saremo più forti sia nei confronti del governo che nei confronti della Fiat e avremo maggiori possibilità di scongiurare questa sciagura per il nostro popolo irpino, e potremmo inaugurare una nuova e più forte alleanza con la classe dirigente irpina!”.

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