La brutta storia della Camera di Commercio Irpinia-Sannio

Camera di Commercio Irpinia-Sannio

È possibile che la neonata Camera di Commercio Irpinia-Sannio riesca ad evitare l’immediato scioglimento della sua assemblea, eleggendo in extremis il suo primo presidente. Ma qualunque sarà l’esito della votazione, che al momento vede scontrarsi tre candidati irpini, bisogna ammettere che anche la classe dirigente imprenditoriale di questa provincia sta dando pessima prova di sé.

Le associazioni di industriali e commercianti sannite, partendo da numeri minori in termini di rappresentanza, stanno coerentemente sostenendo i candidati irpini che sono espressione dei rispettivi ambiti di appartenenza. È sul fronte avellinese che invece si fa fatica a trovare la giusta quadra: da un lato c’è Oreste La Stella, già presidente della Camera avellinese, dall’altro Piero Mastroberardino, sostenuto sino a due giorni fa da Confindustria Avellino che ora ha avanzato la candidatura del suo ex Giuseppe Bruno.

Il fronte composto dagli industriali, dal settore commercio e da parte degli artigiani potrebbe così dividersi sui nomi di Mastroberardino e Bruno, favorendo La Stella, oppure un quarto nome. In tutto questo gioco di veti incrociati non è emerso un programma convincente per il governo del più importante ente economico delle zone interne, chiamato a distribuire fondi e ad attuare progetti di sviluppo fondamentali per le imprese di ogni dimensione.

Siamo davanti al più classico e poco esaltante gioco di potere che fa somigliare molto l’elezione del presidente a quella di un segretario di partito. E dire che sino ad oggi gli imprenditori irpini ci hanno spiegato che i problemi di questa provincia sono tutta colpa della politica. Proprio quella che loro stanno imitando.

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