Ipercoop, Petracca: “Si faccia chiarezza sulla vendita”

“Nell’esprimere sostegno e solidarietà ai lavoratori dell’Ipercoop di Avellino al centro di trattative di vendita da parte della cooperativa Toscana-Lazio a non ancora ben identificatio/i imprenditore/i, occorre ricordare in breve la vicenda della nascita dello stesso Supermercato, che testimonia ancora una volta il fallimento di una classe politica attenta solo al clientelismo e al sovvertimento della legalità, per i propri interessi e quelli dei propri amici”. Così Benny Petracca, coordinatore…

“Nell’esprimere sostegno e solidarietà ai lavoratori dell’Ipercoop di Avellino al centro di trattative di vendita da parte della cooperativa Toscana-Lazio a non ancora ben identificatio/i imprenditore/i, occorre ricordare in breve la vicenda della nascita dello stesso Supermercato, che testimonia ancora una volta il fallimento di una classe politica attenta solo al clientelismo e al sovvertimento della legalità, per i propri interessi e quelli dei propri amici”. Così Benny Petracca, coordinatore provinciale della sezione Pcl di Avellino.
“L’Ipercoop di Avellino aveva ricevuto nel 1998, dall’amministrazione di Avellino, in particolare dall’ Ufficio Annona la licenza di vendita in un sito molto periferico, ma malgrado questo…, i suoi vertici, giovandosi del potere delle cosidette cooperative rosse e dei politici amici e soci di maggioranza…?, aveva pensato bene di costruire la struttura nella zona cosiddetta del campus scolastico, molto vicino al centro pulsante della Città. In seguito a chiusura del supermercato, – prosegue Petracca – ci fu la protesta dei lavoratori e di parte della cittadinanza sostenuti dai sindacati,e la politica per tutelare i posti di lavoro, così si disse, diede compito alla regione Campania e al Comune di Avellino, di fare un nuovo piano ad personam, anzi ad Coop…., per consentire l’apertura regolare nella nuova sede, cosa che avvenne nel 2001. Questo causò anche, come effetto a catena l’apertura del magazzino G.s. in via Tagliamento, senza che fosse previsto in quella zona.
Adesso dopo pochi anni dal regalo immenso, la coop Toscana Lazio causa della crisi e/o della forte concorrenza di alcune catene di supermarket rivali, ben insediate sul territorio, ha deciso di buttare l’acqua sporca (il supermarket e non solo quello di Avellino) assieme al bambino innocente (i lavoratori) Mistero sulla vendita, sugli acquirenti e sul loro piano commerciale. Ci chiediamo perchè gli enti suddetti non hanno condizionato il loro si all’apertura allora, alla gestione da parte della Coop del Supermercato?
E’ giusto che si possa vendere ad altri un supermercato che ha goduto di tale trattamento di favore? Sarebbe sbagliato temere che gli acquirenti possano licenziare buona parte dei lavoratori, avendo già in testa un piano di ristrutturazione selvaggia e taglio dei costi per il personale? Sarebbe infine sbagliato sospettare…che l’acquirente possa essere un esecutore fallimentare delle Coop con il compito di chiudere di lì a poco i supermarket e licenziare i lavoratori, ma evitando alla medesima di farlo, per motivi etici e politici?
Noi del Partito Comunista dei Lavoratori siamo come al solito, dalla parte dei lavoratori e chiediamo che si faccia chiarezza su questa vicenda misteriosa a dir poco e che la Coop Toscana Lazio sia inchiodata da quella politica, in precedenza così generosa, alle sue responsabilità morali di gestione dell’iper-magazzino e di salvaguardia delle unità lavorative. Se così non fosse se ne affidi la gestione ai Lavoratori, cosa in passato già verificatasi in altri Market di proprietà. Come diciamo da sempre, solo un governo dei Lavoratori e la loro gestione diretta delle fabbriche può garantire il loro benessere e la loro occupazione”, conclude Petracca.

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