Il Comitato a difesa dell’Irisbus chiede un incontro a Napolitano

Il Comitato a difesa dell’Irisbus Valle Ufita chiede a Giorgio Napolitano un incontro per esporre la delicata questione dell’azienda con sede a Flumeri. Vi proponiamo il testa della lettera inviata al Presidente della Repubblica: “Esimio Onorevole Presidente Giorgio Napolitano Le scriviamo questa breve lettera perché, nonostante il pessimismo della ragione, a cui la politica degli ultimi anni ci ha abituati, pensiamo che debba necessariamente restare vivo l’ottimismo della volontà e questo ottimismo si nutre anche della speranza che Lei, come Onorevole prima e come Presidente ora, riesce ad inculcare ogni giorno con la sua continua attenzione all’Italia e al Mezzogiorno in particolare. Questo nostro appello parte dalla questione Fiat Irisbus Iveco di Valle Ufita Flumeri Avellino.
Si tratta dell’unico stabilimento Fiat che in Italia produce autobus, ed inoltre insieme all’ F.M.A. di Pratola Serra (AV) è anche l’unico grande presidio industriale dell’irpinia intera. Lo stabilimento Fiat Irisbus attualmente conta circa 700 unità lavorative, ma abbraccia un indotto che va da Avellino a Novara e che arriva poco sotto le 3000 unità. Improvvisamente Fiat ha deciso (giorno 7 luglio 2011) di cedere questo ramo d’azienda, adducendo come motivazione il calo del commercio di autobus.
E’ chiaro quindi che più di 700 famiglie saranno costrette al lastrico in una terra in cui altre prospettive lavorative non si vedono all’orizzonte. Ecco che riemerge in modo insistente e disperato l’antica Questione Meridionale.
Noi pensiamo che sia ancora valido il detto antico secondo il quale il “lavoro nobilita l’uomo” e noi abbiamo urgenza di nobiltà d’animo, di moralità e di dignità, una dignità che solo il lavoro onesto può fare emergere. In questo nostro caro e maltrattato Mezzogiorno che ha il colore nero della mezzanotte il nostro unico Faro può essere Lei, l’unica luce che può condurci ad un approdo sereno (come testimonia anche il suo intervento per Fincantieri).
Non vogliamo svuotare il nostro Sud, né vogliamo che queste nostre terre, fruttuose di menti e sapori, diventino solo bacino di manovalanza della malavita. Noi crediamo fermamente nello Stato come garanzia di giustizia, uguaglianza e libertà. Per questi motivi ci rivolgiamo allo Stato in persona chiedendo un suo intervento per salvare la produzione del sito Irisbus Valle Ufita, magari insistendo sulla possibilità di finanziare il parco autobus Nazionale che risulta obsoleto e pericoloso per il 75% .
Purtroppo i tempi sono contro di noi perché il giorno 3 agosto 2011 la Fiat avvierà la procedura definitiva di cessione del ramo di azienda. Quindi, con il cuore in mano, Le chiediamo un incontro nei tempi, nei modi e nelle forme che Lei ritiene più opportuni, dando fin da ora la nostra disponibilità a raggiungere Roma in qualsiasi momento. La ringraziamo anticipatamente per la gentile attenzione”.

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