Fma, Della Pia: “E le promesse elettorali?”

Fma, Della Pia: “E le promesse elettorali?”

Sulla vicenda Fma ecco la presa di posizione di Tony Della Pia, segretario provinciale di Rifondazione comunista:
“Finite le “promesse” elettorali, ventilate dai tanti rappresentanti politici e Istituzionali, accorsi al capezzale dell’azienda di Pratola Serra, rimane, il dato di fatto, che circa un quarto dei lavoratori e lavoratrici impegnati in quello stabilimento, rischiano seriamente di perdere il lavoro. Questa vertenza, ha un profondo valore simbolico, ed evidenzia, con una drammatica crudeltà, tutti gli errori compiuti negli anni: subalternità, silenzi,clientelismo consociativo, assenza di un efficace lavoro politico, capace di proiettare cenni di “coscienza di classe “. Il conto è arrivato : “il padrone”, consapevole delle debolezze generalizzate e consolidate, ha la forza, di costringere il Governo ad inviare centinaia di militari in tenuta antisommossa, per sgombrare, quelle “quattro anime”, che disperatamente presidiavano i cancelli come “ultimo atto di resistenza”, ma addirittura, assume il ruolo del padre – padrone, esprimendo , un sentimento d’offesa nei confronti delle maestranze, colpevoli di aver agito e, per ultimo, con un’arroganza inaudita, annuncia, che nulla tenterà di fare per salvaguardare i livelli occupazionali, poichè i motori oggi in produzione difficilmente garantiranno, un futuro sereno, ai duemila lavoratori in forza. Tutto ciò, contornato da un’ipocrita e sterile interessamento delle istituzioni locali – provincia e comuni -, evidentemente, costrette, nella loro rappresentanza politica, a mantenere basso il tono di voce, perché complici consapevoli ed interessati. Lo stato dell’arte, ci consegna, qualche lavoratore/delegato, sbattuto in giro per il paese, a presenziare improbabili tavoli di trattativa, speranzoso che attraverso il suo giusto operato, possa salvare la pelle di quanti più colleghi possibile; ciò, mentre diventa sempre più certo, che l’unica conquista sarà un prolungamento della cassa integrazione. Gli operai e le operaie della FMA, e non solo, sono vittime di un chiaro disegno politico di questo governo, sempre più forte con i deboli e debole con i forti, che approfittando della grave crisi economica, tenta di approvare leggi che limitano sempre più i diritti conquistati – vedi l’attacco all’art. 18 -, di ampliare la precarizzazione nel mondo del lavoro, ed isolare, definitivamente, quanti, hanno ancora, la forza di rivendicare i loro diritti. Noi, come sempre, saremo pronti a sostenere tutte le iniziative di lotta, convinti però, che è necessario rivedere le strategie fin qui messe in atto; i vertici nazionali delle organizzazioni sindacali dovranno agire perché lo stabilimento Irpino, esca dall’isolamento in cui è piombato, sviluppando, intorno al medesimo, il massimo della solidarietà dell’intero Gruppo, anche convocando uno SCIOPERO GENERALE NAZIONALE che porti alla sospensione delle attività, fin quando FIAT non presenti un credibile piano di rilancio, utile per garantire i livelli occupazionali, che preveda, tra l’altro, la produzione in Italia dei motori di piccola cilindrata di nuova generazione”.

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