Emergenza neve, CIA Avellino: forti danni all’agricoltura

Le forti nevicate di questi giorni e le previsioni ugualmente allarmanti del prossimo fine settimana richiedono un’attenta valutazione dei danni in agricoltura, ma anche una seria riflessione sull’organizzazione della protezione civile e sulla funzionalità delle grandi infrastrutture (viarie, elettriche, idriche).
Le aree rurali ed interne pagano lo scotto di una minore attenzione mediatica rispetto alle grandi aree urbane. Eppure il nostro territorio è prevalentemente collinare e i centri rurali e produttivi sono disseminati su una vasta area del paese. L’agricoltura irpina, per questo, non teme la neve, con la quale è abituata a fare i conti, ma l’isolamento, il gelo, le difficoltà energetiche, la crisi commerciale e i danni strutturali causati da un maltempo fuori dalla norma.
A questo riguardo la Cia irpina è pronta a sostenere, con le proprie strutture e i propri referenti territoriali, l’azione di valutazione dei danni, annunciata dalla Regione Campania e degli uffici Stapa-Cepica decentrati sul territorio. Danni si segnalano su uliveti, serre, fienili, essiccatoi e ortofrutticoli. Eventuali piogge potrebbero aumentare il peso che grava sui tetti delle strutture. Il gelo a sua volta mette a rischio impianti idraulici e coltivazioni arboree.
I danni andranno meticolosamente stimati a fine evento calamitoso. Ma fin d’ora si può dire che produzioni bruciate dal gelo, riscaldamento continuo delle serre, manutenzione straordinaria degli impianti idraulici (per il gelo che spacca le tubature), difficoltà di approvvigionamento per l’alimentazione animale e trasporti difficili da e verso le aree urbane hanno mandato in tilt l’economia rurale, già gravata dalle cattive notizie su Imu dei terreni e fabbricati agricoli.
In tali condizioni le misure più immediate a sostegno della crisi possono essere la sospensione di oneri contributivi e camerali e una riconsiderazione delle ulteriori imposte che andrebbero a gravare sulle attività agricole.
A fronte di tale drammatica situazione, invece, i prezzi al consumo hanno registrato, nelle grandi aree urbane, aumenti speculativi del 300 e addirittura del mille per cento, soprattutto nel settore della frutta e degli ortaggi, come si evince dal monitoraggio condotto dalla Cia nazionale.

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La Cia irpina ritiene, altresì, che vada condotto un profondo ripensamento della protezione civile. Un sistema che sappia affrontare eventi di natura straordinaria non è realizzabile senza la partecipazione delle comunità locali e delle forze che sul territorio sono abituate ad operare. Per questo la Cia, assecondando il principio della “multifunzionalità” delle aziende agricole, fa appello ancora una volta agli enti locali, affinché si tenga conto, nell’emergenza e nei piani di protezione civile, del contributo che possono dare gli agricoltori e i loro mezzi meccanici nelle aree rurali e negli stessi centri urbani.

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