D’Ercole: Un contratto di programma per l’Atitech

D’Ercole: Un contratto di programma per l’Atitech
“Non è rivendicando le nostre ragioni, in nome di un presunto conflitto Nord-Sud, o continuando, come ha fatto oggi l’assessore Riccardo Marone, ad alimentare spaccature, divisioni e fibrillazioni fra le due Italie, o peggio ancora, continuando a scaricare sul Governo centrale tutte le responsabilit…

D’Ercole: Un contratto di programma per l’Atitech

“Non è rivendicando le nostre ragioni, in nome di un presunto conflitto Nord-Sud, o continuando, come ha fatto oggi l’assessore Riccardo Marone, ad alimentare spaccature, divisioni e fibrillazioni fra le due Italie, o peggio ancora, continuando a scaricare sul Governo centrale tutte le responsabilità per quanto accade in Campania, che riusciremo a risolvere il problema Atitech”. Lo ha detto il capo dell’opposizione in Consiglio Regionale, Francesco D’Ercole, intervenendo nel dibattito consiliare sull’azienda di manutenzione e revisione aeroportuale napoletana. “Dobbiamo – ha proseguito – se davvero vogliamo aiutare i lavoratori, che vedono a rischio il proprio posto di lavoro, nonostante la loro professionalità, preparazione e competitività, avanzare proposte concrete, perché non si sta sul mercato soltanto perché si è belli e bravi, ma soprattutto se si è capaci di attrarre e conquistare nuovi clienti”. “E personalmente – ha continuato – sono convinto che al di là dell’ingresso nella compagine societaria di Fintecna, Finmeccanica ed altre, sarebbe importantissimo che la regione provvedesse, insieme a loro a definire e finanziare un apposito contratto di programma, che potrebbe, da un lato, offrire loro una ragione in più per intervenire e, dall’altro, ai lavoratori una speranza in più di futuro”. “Anche perché – ha concluso D’Ercole – io sono ancora in attesa di conoscere perché e come mai, tempo addietro, fu sottratta all’Alenia di Napoli, per trasferirla a quella pugliese, quella commessa per la costruzione di un aereo che se non ci fosse stata tolta, oggi ci avrebbe evitato di essere qui a piangere sulla nostra malasorte”.

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