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SOLOFRA – Anche la Camera dei Deputati ha dato il proprio sostegno al disegno di legge presentato dal senatore del Pdl Cosimo Izzo e che era rubricato “Nuove disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”,”pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivanti o loro sinonimi”. Un primo semaforo verde era arrivato dal Senato a novembre, ora l’ok della Camera per la definitiva approvazione. In pratica, in questo modo, viene aggiornata ed adeguata la vigente legge 1112/66 con lo scopo di pre… |
SOLOFRA – Anche la Camera dei Deputati ha dato il proprio sostegno al disegno di legge presentato dal senatore del Pdl Cosimo Izzo e che era rubricato “Nuove disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”,”pelle” e “pelliccia” e di quelli da essi derivanti o loro sinonimi”. Un primo semaforo verde era arrivato dal Senato a novembre, ora l’ok della Camera per la definitiva approvazione. In pratica, in questo modo, viene aggiornata ed adeguata la vigente legge 1112/66 con lo scopo di preservare i consumatori da inganni, implicitamente combattendo la concorrenza sleale di molti Paesi esteri. Il proliferare di terminologie ambigue quali “ecopelle”, “pelle ecologica”, “pelle sintetica”, “finta pelliccia”, “pelliccia ecologica” hanno causato gravi danni, di immagine e di fatturato, all’imprenditoria conciaria solofrana ed italiana. Il suffisso “eco”, con evidente rinvio all’ecologia, induce il consumatore a credere trattarsi di materiale alternativo alla pelle con impatto ambientale inferiore; mentre in realtà è materia plastica derivata dal petrolio, risorsa non rinnovabile ed inquinante. Non solo una questione semantica visto che l’uso scorretto dei termini comporta per l’industria conciaria italiana una perdita di fatturato annuale di 850 milioni di euro (il 17% del fatturato conciario nazionale), equivalente a oltre 3.000 posti di lavoro, per non parlare del pregiudizio d’immagine. Cifre e valutazioni che l’Unic (Unione nazionale industria conciaria) ha puntualmente illustrato al Senato ed alla decima commissione permanente (Industria, commercio, turismo).




