Crisi in Irpinia, De Feo: intervenire subito per evitare collasso

Dall’analisi dei dati forniti dallo studio della UIL Nazionale emerge che l’ombrello della Cassa Integrazione ancora regge, ma che troppi lavoratori transitano in maniera massiccia verso la disoccupazione come testimonia la crescita delle richieste di indennità di mobilità. Se si vuole comprendere come gli effetti della crisi impattino sul sistema produttivo, basta osservare quante ore di cassa integrazione le imprese richiedono. Il dato del 2012, che vede un aumento di oltre il 12% sul 2011, ce…

Dall’analisi dei dati forniti dallo studio della UIL Nazionale emerge che l’ombrello della Cassa Integrazione ancora regge, ma che troppi lavoratori transitano in maniera massiccia verso la disoccupazione come testimonia la crescita delle richieste di indennità di mobilità. Se si vuole comprendere come gli effetti della crisi impattino sul sistema produttivo, basta osservare quante ore di cassa integrazione le imprese richiedono. Il dato del 2012, che vede un aumento di oltre il 12% sul 2011, certifica che la crisi picchia duro continuando a colpire sia le piccole imprese come testimonia l’aumento di oltre l’11% della cassa in deroga, sia le grandi dove l’ordinaria aumenta di oltre il 46% rispetto allo scorso anno.
“In provincia di AVELLINO, dichiara il Segretario generale della UIL – Franco De Feo -, la differenza sostanziale si registra ancora una volta sulla Cassa Integrazione in DEROGA che a dicembre 2012 (rispetto al mese precedente) cresce dell’88,2% pur in presenza di un decremento della CIG ordinaria e straordinaria. La Cassa in deroga sulle ore autorizzate di DICEMBRE incide del 19,4% ed il differenziale in aumento delle ore autorizzate per tutti gli interventi di CIG tra il 2011 e 2012 è del 10,5%. Il nuovo Parlamento non potrà che rivedere la scelta fatta con la Riforma del mercato del Lavoro che nel tempo cancellerà questo particolare ammortizzatore sociale, così come rimane insufficiente la copertura finanziaria della cassa in deroga che, se richiesta con questa intensità, assorbirà rapidamente gli stanziamenti previsti con la legge di Stabilità.
Ovviamente rimane il tema principe in campo: adeguate politiche per la crescita, rianimare i consumi, sostenere il reddito di lavoratori e pensionati. Senza di questo anche i sistemi di protezione sociale rischiano di essere insufficienti anche se, ad oggi, hanno svolto una funzione straordinaria. I dati statistici confermano lo stato di crisi dell’apparato produttivo in Irpinia i cui settori maggiormente colpiti sono Industria, commercio, edilizia ed artigianato e per tutti è necessaria una cura immediata per evitare il collasso e l’impossibilità di creare condizioni positive per il recupero e per il rilancio delle iniziative per la crescita.
Abbiamo tutti il dovere, Governo Nazionale, Regionale, Istituzioni Territoriali, Politica e rappresentanza parlamentare, forze sociali, di correre ai ripari e lanciare una stagione di grande impegno per costruire la speranza di un domani migliore per i giovani ed i disoccupati e per tutti coloro che hanno perso il posto di lavoro. Certo non ci aggrappiamo ed affidiamo ai sogni, per quanto ci riguarda siamo convinti di dover rilanciare una mobilitazione permanente per sostenere gli obiettivi della piattaforma che CGIL, CISL e UIL hanno riproposto con la manifestazione unitaria del 1° dicembre scorso”, conclude De Feo.

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