Crisi, Civiltà 2000: applicare subito i saldi alimentari

Crisi, Civiltà 2000: applicare subito i saldi alimentari

In questi ultimi giorni è apparso l’ennesimo annuncio per la convocazione di un tavolo anticrisi (alla nostra Associazione dei Consumatori non è arrivato ancora nessun invito) tra le istituzioni presenti sul territorio irpino i sindacati di categoria e datoriali del settore per discutere della forte crisi economica che sta risentendo questo settore nella nostra provincia. “Ancora una volta assistiamo allibiti alle solite passerelle, tavoli e tavolate ma ora basta non se ne può più ora è arrivato il momento dei fatti di atti concreti che diano risposte serie e visibili alle persone – ha dichiarato Iannone Celestino responsabile provinciale dell’Associazione Italiana Consumatori Civiltà 2000 – una delle nostre proposte che lanciamo alla Grande Distribuzione ma anche ai piccoli commercianti è l’applicazione immediata dei saldi alimentari, ovvero consentire tutti i giorni, a decorrere dalle 18,30 la vendita dei prodotti alimentari la cui vendita sarebbe improponibile il giorno dopo (es. pane, latte fresco con scadenza di un giorno, frutta, ortaggi, verdure ecc) a prezzi super scontati anche del 50% a fine pomeriggio. Tutto ciò porterebbe vantaggi sia per i venditori che non butterebbero via nulla sia per le tante famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese e che molto spesso sono costretti a rinunciare a far la colazione a mangiar la frutta a non mangiare il secondo piatto – in provincia di Avellino Civiltà 2000 ha registrato che tutti gli indicatori dimostrano che stiamo attraversando una forte crisi economica che tocca tutti i settori dell’economia dal manifatturiero, dalle costruzioni fino ad arrivare al commercio, massacrando le numerose famiglie di Avellino e provincia – Speriamo che in nostro appello venga raccolto perché è evidente che i Saldi alimentari sono un primo passo che consentirebbe alle persone più anziane, disoccupati, cassaintegrati, licenziati, di rientrare alla fine del mese con i conti della spesa, mentre assicurerebbe alla Grande distribuzione e ai piccoli commercianti forte recupero economico evitando di doversi sbarazzare di derrate alimentari non più commerciabili.

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