Braccianti caudine, boccata d’ossigeno

Braccianti caudine, boccata d’ossigeno
Una boccata di ossigeno per le braccianti agricole della Valle Caudina che si trovano a dover affrontare un contenzioso con l’Inps per ottenere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato avendo svolto attività lavorativa presso un’azienda con sede nel battipagliese e del conseguente diri…

Braccianti caudine, boccata d’ossigeno

Una boccata di ossigeno per le braccianti agricole della Valle Caudina che si trovano a dover affrontare un contenzioso con l’Inps per ottenere il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato avendo svolto attività lavorativa presso un’azienda con sede nel battipagliese e del conseguente diritto alla percezione delle prestazioni accessorie, quali maternità, malattia e disoccupazione, in ragione di attività svolte e non ammesse dall’istituto di previdenza. Nelle prossime settimane saranno nuovamente iscritte per gli anni 2007 e 2008 all’istituto di previdenza e potranno ottenere il pagamento delle eventuali indennità loro spettanti. Il perfezionamento della procedura è subordinato alla redazione ed all’invio, da parte del loro datore di lavoro, dei modelli contenenti i dati ritenuti dall’istituto di previdenza idonei per la riapertura della posizione. La notizia è trapelata al termine dell’incontro che questa mattina l’assessore provinciale al lavoro ed alla formazione, Giuseppe Antonio Solimine, ha tenuto presso la prefettura di Avellino con una rappresentanza dei lavoratori agricoli ed i direttori Inps delle agenzie di Avellino, Antonio Prota e di Cervinara, Mario Clemente. La convocazione del tavolo era stata richiesta nei giorni scorsi dall’assessore Solimine, in sintonia con il presidente Cosimo Sibilia e l’assessore provinciale Raffaele Lanni, al prefetto Ennio Blasco, che ha subito fissato l’incontro delegando per l’assistenza il capo di gabinetto, Armando Amabile. Presente il consigliere provinciale Filuccio Tangredi. “Si avvia a conclusione, spero positivamente, una vertenza che ha esposto a disagio una ottantina di lavoratori, che per cause non a loro addebitabili sono stati costretti a sostenere una dura battaglia per vedersi riconosciuto un diritto – ha affermato Solimine – e per questo esprimo soddisfazione e ringrazio l’istituto di previdenza che ha manifestato comprensione e sensibilità nei loro confronti. Al direttore dell’Inps ho chiesto anche che l’istituto proceda con cautela nel caso in cui dalle indagini in corso dovesse risultare che qualche lavoratore ha percepito indebitamente l’indennità di disoccupazione negli anni antecedenti al 2007 e 2008 – ha aggiunto – in considerazione del disagio patito e delle oggettive difficoltà cui andrebbe incontro se dovesse restituire le somme in unica soluzione. Se il datore di lavoro manterrà gli impegni assunti, e non vi è alcun motivo per temere il contrario, i lavoratori avranno, quindi, la copertura per gli anni 2007 e 2008 e anche per il 2009, mentre per gli anni dal 2003 al 2006 siamo in attesa che la magistratura concluda l’indagine in corso”. La vertenza era nata da una indagine ispettiva nel corso della quale erano emerse alcune incongruenze tra il numero di lavoratori e di giornate uomo dichiarati dal datore di lavoro rispetto al fabbisogno effettivo per il tipo di coltura e di estensione dei terreni interessati alla lavorazione. Trattandosi di una indagine avviata dalla procura della repubblica di Salerno riguardante in Campania ventimila lavoratori, l’Inps in via cautelativa ed in attesa di chiarimenti aveva cancellato l’iscrizione dei lavoratori annullando, di fatto, i rapporti di lavoro. “Occorre che l’azione forte delle istituzioni tesa a far emergere ogni forma di lavoro nero presente sul territorio – ha concluso l’assessore – sia perseguita non a discapito dei lavoratori, bensì nei confronti di chi sulla pelle della povera gente specula e si arricchisce”.

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