Niente Vinitaly, dalla Camera di Commercio un milione di euro per le attività irpine

Camera di Commercio Irpinia-Sannio

I fondi stanziati dalla Camera di Commercio per Vinitaly siano destinati ai commercianti irpini.

E’ quanto sostiene Giuseppe Marinelli, presidente della Confesercenti provinciale di Avellino, rivolgendo l’invito all’ente camerale di aiutare il commercio in Irpinia utilizzando quelle somme destinate a sostenere l’attività delle aziende irpine del settore vinicolo.

“Senza adeguate misure di sostegno delle istituzioni, molte attività commerciali rischiano di chiudere definitivamente i battenti, a causa degli effetti determinati dall’emergenza Coronavirus.

Per cominciare, quindi, proponiamo che le somme, circa 1 milione di euro, stanziate dalla Camera di Commercio per la partecipazione a Vinitaly, vengano utilizzate per la costituzione di un fondo di garanzia, per la rinegoziazione dei canoni di fitto dei negozi”.

Ci sono priorità, adesso, rispetto alle quali il sostanzioso contributo destinato ad aziende vinicole, per sostenere il marchio del vino irpino, passano in secondo piano.

Anche perchè le aziende del vino godono di migliore salute rispetto a quelle del commercio, praticamente in ginocchio in questo particolare momento.

Giuseppe Marinelli, aggiunge: “Tra i principali problemi che gli esercenti sono costretti ad affrontare – prosegue il rappresentante dell’associazione di categoria – c’è infatti quello dei costi relativi alla locazione degli immobili, che in assenza di introiti diventa una difficoltà insormontabile. Il governo ha riconosciuto solo ad alcune categorie di imprese un credito d’imposta nella misura del 60 per cento dell’ammontare del canone di locazione relativo al mese di marzo 2020, e limitatamente agli immobili rientranti nella categoria catastale C/1.

La Confesercenti, quindi, si sta adoperando per chiedere l’estensione di tale istituto per un periodo più lungo e ad altre categorie di imprese e catastali. In attesa di nuovi provvedimenti, abbiamo predisposto una lettera-tipo, che il titolare dell’esercizio condotto in locazione di immobile o in affitto d’azienda potrà eventualmente utilizzare, per chiedere al locatore la sospensione del pagamento del canone.

La lettera vale anche a richiedere la disponibilità del proprietario dei locali alla rinegoziazione del canone, alla luce della difficile situazione che si è creata, finalizzata al superamento senza “strappi” del gravissimo periodo di crisi in atto”.

SPOT