Unic: “Concia, necessario salvaguardare la competività aziendale”

Sulla vicenda del rinnovo del ccnl concia c’è da registrare anche la posizione dell’Unic: “Abbiamo ribadito che il secondo livello di contrattazione (aziendale) deve essere limitato ai premi incentivanti e che l’inserimento dell’elemento di garanzia retributiva (in caso di mancata contrattazione di secondo livello) è in netta contraddizione, perciò va respinto. L’aumento retributivo per noi congruo è tra gli 80 e i 90 euro (IPCA), la carenza dei 3 giorni di malattia con paga garantita (100% a carico dell’impresa) va assolutamente rivista, anche a causa della richiesta sindacale di aumentare il periodo di comporto e in considerazione del fatto che altre categorie (tessili, calzature ecc.) erogano il 50%. Abbiamo inoltre dichiarato che la flessibilità deve essere realizzata tempestivamente, o attraverso l’eliminazione della previa contrattazione con la Rsu o con un limite massimo di qualche giorno, come avviene nel chimico. Le controparti hanno insistito sulla limitazione dei contratti a tempo determinato e in somministrazione, nonostante la legge lasci piena libertà alle imprese per agevolarne la competitività. Per la formazione e l’utilizzo dei fondi interprofessionali (Fondimpresa) abbiamo ribadito che sono poche le aziende che vi aderiscono e che l’affluenza di giovani nella realtà conciaria è molto bassa, per cui sarebbe inutile e costoso organizzare corsi per poche persone. Abbiamo invitato le parti ad abbandonare la richiesta di previdenza complementare (Fontan fallito per disinteresse loro ed operaio) e assistenza sanitaria (generosamente sostenuta con imposte e contributi sulle imprese dallo Stato). E’ stata pertanto constata la distanza di posizioni con l’opportunità di una pausa del negoziato. Controparte( Cisl, Uil, Cgil) ha annunciato mobilitazioni; Ugl ha dichiarato l’intenzione di proseguire il confronto”.

SPOT